Ticino
Iniziative sui premi di cassa malati, il compromesso è sempre più lontano
Laura Milani
3 ore fa
Il dialogo tra i partiti per trovare un'intesa su come finanziare e concretizzare le iniziative sui premi di cassa malati si fa sempre più difficile. Destra e Plr chiedono una riforma dello stato sociale e il Ps attacca: “È un brutto modo per iniziare il dialogo, così non ci stiamo”. Dal Centro arriva invece l’invito a considerare tutti i fronti.

Neanche 24 ore dopo l’apertura dei socialisti ad eventuali tagli alla spesa, da Udc, Lega e Plr arriva una richiesta di analisi e revisione dello stato sociale. Una mozione che s’inserisce a testa bassa nel grande dibattito sul finanziamento delle iniziative sui premi di cassa malati approvate domenica dai ticinesi, ma che oggi Fabrizio Sirica, co-presidente del Partito Socialista, definisce inaccettabile. "Rimodellare il welfare altro non significa che tagliare su altre prestazioni, prestazioni già oggi necessarie. È totalmente disallineato con il voto popolare, dalla nostra interpretazione. Ed è un brutto messaggio. Un brutto modo di iniziare una discussione che si vorrebbe sul compromesso e sull’equilibrio. Se il primo messaggio è questo non ci siamo".

Plr e destra si difendono

La strada verso il dialogo tanto invocato e auspicato per trovare i milioni necessari per attuare le due iniziative si fa così ancora più in salita. "Questa mozione", spiega Daniele Piccaluga, coordinatore della Lega dei ticinesi, "secondo noi è complementare a quanto scaturito dalle urne domenica. Si chiede di verificare se all’interno dell’attuale sistema non vi siano falle". Alessandro Speziali, presidente del Plr, sottolinea invece come "non si dice di smantellare, ma di capire se si può fare meglio in un momento in cui purtroppo i soldi non possiamo inventarli". Quello che vogliamo, aggiunge il deputato Udc Alain Bühler, "è che quando si concede un aiuto sociale, l'obiettivo principale deve essere, quando possibile, il reinserimento professionale delle persone. Vogliamo è che il futuro sistema sociale sia efficiente, risponda alle reali esigenze dei ticinesi, tenga conto anche di quanto espresso domenica e ovviamente sia sostenibile per le future generazioni".

Il Centro si dice "aperto a tutto"

L'unico partito a dirsi aperto a tutto, almeno per il momento, è il Centro. "Se ci sono sia nell’ambito fiscale, sia nell’ambito del sistema sociale, degli aspetti da correggere dovranno essere valutati evitando delle guerre di religione, perché queste non aiutano nessuno, soprattutto non aiutano la concretizzazione della volontà popolare ed è quello a cui siamo stati chiamati con il voto di domenica", afferma il capogruppo Maurizio Agustoni.