Ticino
Inflazione, “Sprechiamo di meno”
© CdT/ Chiara Zocchetti
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Daniele Coroneo
2 anni fa
Per la segretaria generale dell’Acsi Laura Regazzoni Meli, i margini di cui dispone un consumatore per combattere il carovita sono limitati. Ulteriori aumenti sono però attesi

Probabilmente, se siete entrati di recente in un supermercato o avete fatto il pieno di benzina vi siete resi conto che i prezzi, in generale, sono aumentati. La tendenza è iniziata già lo scorso anno: nel 2021, in Svizzera il rincaro medio è stato dello 0,6%, il valore più alto dallo 0,9% di crescita nel 2018. Nel 2020 i prezzi erano calati dello 0,7%.

L’aumento dei prezzi però continua, sebbene l’inflazione stia da noi viaggiando a ritmi inferiori rispetto ad altri Paesi d’Europa. La situazione è comunque giudicata degna d’attenzione dal numero uno della Bns Thomas Jordan, che a fine gennaio aveva dichiarato in un’intervista di seguire da vicino la questione.

Politica monetaria efficace sul lungo periodo
Secondo Jordan, parte di questa inflazione è certamente temporanea e tornerà a diminuire, ma le banche centrali devono fare attenzione “che non diventi permanente”. Nel breve termine, spiega Jordan, la politica monetaria può fare ben poco al riguardo. “Ma ciò che conta è che a medio e lungo termine, questa assicuri la stabilità dei prezzi”.

Aumenti continueranno
Resta quindi ai consumatori l’arduo compito di far quadrare i bilanci e di contenere gli effetti negativi del carovita sulle tasche, anche perché all’orizzonte “si prospettano nuovi aumenti di prezzo in tutti i settori”, prevede Laura Regazzoni Meli, segretaria generale dell’Acsi, da noi raggiunta, che però relativizza la portata dell’aumento dei prezzi negli ultimi tempi nella borsa della spesa.

Meno sprechi
Se sul fronte del pieno di benzina, forse la merce che ha visto l’aumento maggiore, non si può fare molto se non lasciare a casa l’auto, “in altri ambiti possiamo tutti renderci conto di quanto sprechiamo con i nostri acquisti”, commenta Regazzoni Meli. “Tutti abbiamo degli oggetti che abbiamo comprato e che sono finiti in un armadio, per non parlare dello spreco alimentare: si stima che una famiglia di quattro persone butti nella spazzatura l’equivalente di 2’000 franchi all’anno. I margini d’azione sono comunque limitati”. La segretaria dell’Acsi invita dunque a fare più attenzione, facendo “dei confronti” fra i prezzi ed evitando di sprecare. Un’indicazione ancora più valida alla luce di un altro aumento: quello degli affitti, registratosi in gennaio anche in Ticino.

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