Ticino
Incendio Gambarogno, arrivano Canadair italiani
IN AGGIORNAMENTO - Oltre 30 militi e sette elicotteri sono impegnati nelle operazioni di spegnimento, rese difficili dalle forti raffiche di vento, che raggiungono i 70-90 km/h. Il vento continua ad alimentare il fuoco che sta divorando il versante sud della montagna, ma la fase più intensa è stata superata. A dare manforte alle operazioni di spegnimento due aerei Canadair italiani

L’incendio continua a divampare sul Monte Gambarogno, con il fronte delle fiamme che si sta spostando verso il villaggio di Indemini e verso il confine italiano, direzione sud-est. Oltre 30 i pompieri di montagna impegnati nelle operazioni di spegnimento, mentre gli elicotteri - cinque civili e due Super Puma dell’esercito - sorvolano continuamente la zona, gettando tonnellate di acqua sulla boscaglia che va a fuoco. Intorno alle 14 hanno iniziato a intervenire, su richiesta svizzera, anche due Canadair dall’Italia.

Canadair, 6000 litri d’acqua per ogni lancio
Partiti da Genova, i due aerei di spegnimento possono sganciare fino a 6000 litri d’acqua per ogni lancio. Proprio ieri sera il comandante dei Pompieri di Bellinzona Samuele Barenco aveva dichiarato ai nostri microfoni che una richiesta di sostegno all’Italia era un’opzione sul tavolo.

Molto vento
Le raffiche di vento raggiungono i 70-90 km/h e rendono molto più difficoltoso il lavoro dei vigili del fuoco. Stando alle previsioni le raffiche continueranno per tutta la giornata, mentre dovrebbero scemare nel corso della notte. Ma il vento continuerà a soffiare fino a domani sera. MeteoSvizzera ha spiegato che il picco dell’intensità del favonio è stato superato martedì mattina. “In montagna le raffiche hanno raggiunto 110-130 km/h. Il vento da nord soffierà ancora fino a mercoledì sera, tuttavia con raffiche un po’ meno forti rispetto a quelle misurate nelle scorse ore. L’allerta di livello 3 per forte vento da nord sul versante sudalpino è stata abbassata al livello 2”.

Acqua non potabile a Indemini, uso parsimonioso a Gerra Gambarogno
L’incendio sta avendo ripercussioni anche sull’acqua erogata in alcune frazioni del comune di Gambarogno. Il Municipio ha infatti diramato due avvisi: per motivi precauzionali l’acqua nel comprensorio di Indemini è stata dichiarata non potabile fino a nuovo avviso, mentre gli abitanti di Gerra Gambarogno sono invitati a un uso parsimonioso dell’acqua.

Chiusi i sentieri
Seppur meta ambita per gli escursionisti, non è il momento di perlustrare la zona del Monte Gambarogno. Ticino sentieri segnala che diverse vie sono sbarrate e non sono percorribili. Per ulteriori informazioni si possono consultare i portali sempre aggiornati di SvizzeraMobile e Swisstopo.

Le operazioni di spegnimento riprese alle prime luci del mattino
Con le prime luci del mattino i pompieri si sono rimessi al lavoro sul Monte Gambarogno. Come mostrano i video le fiamme si sono avvicinate alla strada e alla frazione di Boè, con il rogo che è fortemente alimentato dal vento. Gli aerei hanno ricominciato a viaggiare con difficoltà per portare l’acqua.

Ieri i militi hanno dovuto interrompere le operazioni di spegnimento lasciando a terra i sei mezzi aerei con l’arrivo della notte, ma un gruppo è rimasto sul posto, tra l’Alpe di Neggia e Indemini, per poter intervenire in qualsiasi momento e per mantenere le misure di sicurezza sulla strada. Una foto postata proprio dai pompieri di Bellinzona è la dimostrazione di una notte “movimentata” per la squadra dei militi confrontati molto da vicino con il rogo.

Immagine scattata questa mattina
Immagine scattata questa mattina

Raffiche di vento nella notte
Nella notte – spiega Meteo Svizzera – il vento nella zona del Monte Gambarogno ha soffiato costantemente con raffiche tra i 60 e 90km/h. Anche oggi la situazione meteorologica giocherà probabilmente a sfavore del corpo pompieri e dell’incendio. L’allerta di forti venti tempestosi diramata da Locarno Monti dovrebbe terminare mercoledì sera.

Collaborazione con l’Italia
I militi ticinesi sono in stretto contatto con le autorità italiane, altresì minacciate dal fuoco. Ieri il Dipartimento delle istituzioni ha attivato la cooperazione transfrontaliera in caso di catastrofe, ciò che permette agli elicotteri svizzeri di prelevare l’acqua dal lago Delio, in Provincia di Varese. Il comandante dei Pompieri non esclude l’intervento di aerei Canadair italiani. Stando a quanto ha riferito l’Esercito, che è impegnato nelle operazioni di spegnimento, ieri sono state sganciate 65 tonnellate d’acqua.

Abitanti ancora sfollati
Gli abitanti sfollati da Indemini e dalle frazioni di Ri, Pezze e Boè – in totale 45 – non possono ancora fare rientro presso le loro abitazioni perché la situazione non lo permette. “Abbiamo dormito poco ma la speranza è quella di rientrare presto”, ci ha raccontato ieri l’ex sindaco di Indemini Fausto Domenighetti che domenica sera ha lasciato il paese insieme alla moglie.

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