Live
Vallemaggia, identificata un'altra delle sette vittime
© Ticinonews
© Ticinonews
10 mesi fa
Segui tutti gli aggiornamenti sull'alluvione che si è abbattuta nella notte tra sabato 29 e domenica 30 giugno in Vallemaggia.

Nel corso della notte fra sabato 29 e domenica 30 giugno violenti e prolungati temporali hanno colpito la Vallemaggia. Attualmente si registrano sette morti, fra cui una 76enne e due 73enni, cittadine germaniche residenti nel Land del Baden-Württemberg. Due corpi sono stati invece ritrovati a Riveo, nel greto della Maggia. Entrambi sono stati identificati: si tratta di una 61enne cittadina svizzera domiciliata nel canton Basilea Campagna e di un 67enne cittadino svizzero domiciliato nel Locarnese. A luglio altri due corpi sono stati rinvenuti nel greto del fiume, all'altezza di Cevio. Il primo è di un 66enne cittadino svizzero domiciliato nel Canton Basilea Campagna, il secondo di una 67enne cittadina svizzera domiciliata nel Locarnese. Una persona risulta ancora dispersa. 

7 mesi fa
Cori riuniti per la Vallemaggia il 20 ottobre a Locarno
© CdT/Gabriele Putzu
© CdT/Gabriele Putzu
Il concerto di beneficenza per la regione colpita dal maltempo vedrà la partecipazione di diversi artisti. L'evento si terrà al Palexpo.

Un grande concerto di beneficenza per la ricostruzione dell’Alta Vallemaggia, colpita duramente dal maltempo nella notte tra il 29 e il 30 giugno, si terrà al Palexpo di Locarno domenica 20 ottobre. L'evento denominato “Cori riuniti per la Vallemaggia”, vedrà la partecipazione di sette gruppi canori.

Il programma

L’inizio della manifestazione è previsto per le 11, con il saluto delle autorità e l’aperitivo. Presenti il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta e i sindaci di Cevio e Lavizzara, Wanda Dadò e Gabriele Dazio. Pranzo alle 12.

Gli artisti

Alle 14 via ai concerti, con Corale Valmaggese, Coro FAT, Corale St. Antonio di Arcegno, Cantori delle Cime, Duo Paolo Tomamichel e Sandra Eberle, Ticines da Minüs e Cantiamo Sottovoce. Previsto anche uno spazio destinato ai giochi per i bambini.

 

8 mesi fa
Alta Valle Maggia, un contributo di 20'000 franchi dal Rotary Club Locarno
DT
DT
I fondi saranno destinati ai Comuni di Cevio e Lavizzara e rappresentano “un gesto di solidarietà per manifestare vicinanza alla popolazione della valle, impegnata in una complessa fase di ricostruzione".

Il Rotary Club Locarno ha deliberato un contributo di 20'000 franchi a favore della ricostruzione dell’Alta Valle Maggia, colpita gravemente dalla catastrofe naturale che si è abbattuta sulla valle a fine giugno. La decisione è stata presa all’unanimità durante la riunione del consiglio direttivo del 12 settembre 2024, a seguito di una visita in loco avvenuta il 25 agosto in compagnia delle autorità locali.

“Un gesto di fiducia e solidarietà”

I fondi saranno destinati ai Comuni di Cevio e Lavizzara e rappresentano “un gesto di fiducia e solidarietà per manifestare vicinanza alla popolazione della valle, impegnata in una complessa fase di ricostruzione”, si legge in un comunicato. Contrariamente alla prassi consolidata, il contributo è stato donato senza un dossier di progetto completo, ma per esprimere “in modo concreto e immediato” il sostegno del Club.

In programma un incontro

Il Rotary Club Locarno, si legge ancora, intende supportare gli sforzi necessari per ripristinare i danni causati dalla calamità e per affrontare le sfide future, e rimane altresì disponibile a valutare ulteriori interventi di sostegno. “È in programma un incontro conviviale con i rappresentanti dei Comuni coinvolti per discutere delle esigenze e dei progetti futuri della regione”.

8 mesi fa
Berna vuole concedere 56,5 milioni in più ai Cantoni colpiti dal maltempo
© DT
© DT
L'aiuto finanziario verrà sottoposto al Parlamento quale credito d'impegno. In linea di principio, la Confederazione partecipa ai costi dei Cantoni nella misura del 35%, mentre per il Vallese il suo contributo raggiunge il 55%.

I Cantoni colpiti dal maltempo quest'estate potranno contare sul sostegno della Confederazione: il Consiglio federale ha deciso oggi di concedere 56,5 milioni di franchi a Grigioni, Ticino, Vallese, Vaud e Berna per il ripristino delle infrastrutture di protezione. Tale aiuto finanziario verrà sottoposto al Parlamento quale credito d'impegno, spiega una nota governativa odierna. I costi supplementari a carico della Confederazione saranno ripartiti sul biennio 2025-2026, il che corrisponde nel 2025 a un onere supplementare per il bilancio federale pari a 29 milioni.

Ristabilire il livello di sicurezza

Nei mesi di giugno, luglio e agosto, diversi Cantoni sono stati toccati da un'ondata di maltempo che ha causato almeno dieci morti e danni ingenti. Sulla base della legge forestale e della legge sulla sistemazione dei corsi d'acqua, a seguito di episodi di maltempo, i Cantoni ricevono contributi federali per la realizzazione di misure immediate e il ripristino di opere e impianti di protezione. I provvedimenti immediati hanno lo scopo di prevenire danni ulteriori durante e subito dopo un evento dannoso. Con "ripristino", sottolinea il comunicato, sono intesi invece tutti i lavori che consentono di ristabilire un livello di sicurezza paragonabile a quello precedente l'evento.

Quasi 120 milioni da impiegare

Una valutazione dei bisogni eseguita dall'Ufficio federale dell'ambiente ha mostrato che i Cantoni interessati dovranno impiegare complessivamente circa 119 milioni (12 milioni i Grigioni, 21 il Ticino, 74 il Vallese, 2 Vaud, e 10 Berna) per raggiungere un livello di sicurezza paragonabile a quello precedente agli episodi di maltempo. In linea di principio, la Confederazione partecipa ai costi nella misura del 35%, mentre per il Vallese il suo contributo raggiunge il 55% (contributo per misure di protezione straordinarie ai sensi dell'ordinanza sulle foreste e dell'ordinanza sulla sistemazione dei corsi d'acqua).

8 mesi fa
Alluvioni in Vallemaggia, “in che modo il Governo intende aiutare il Ticino e le aziende agricole locali?”
Il deputato democentrista Piero Marchesi pone una serie di domande al Consiglio federale sulle modalità con cui quest’ultimo intende sostenere le zone fortemente colpite dal maltempo.

L’alluvione che nella notte tra il 29 e il 30 giugno si è abbattuta sulla Vallemaggia è stata al centro di due domande che il consigliere nazionale ticinese Piero Marchesi (UDC) ha posto oggi al Consiglio federale. Marchesi ha chiesto al Governo come intenda sostenere concretamente il Ticino e gli altri Cantoni colpiti (Vallese e Grigioni) per permettere una rapida ricostruzione e il ripristino dei servizi e del paesaggio. Il deputato democentrista ha domandato in particolare se sia già previsto un aiuto finanziario, a quanto ammonti e come sia stato ripartito tra le tre regioni colpite. “Quali canali intende utilizzare il Consiglio federale? Prevede un credito quadro speciale?”, si legge in un comunicato.

Sostegno alle aziende agricole

Marchesi ha poi spostato il focus sull’agricoltura, chiedendo al Consiglio federale in che modo abbia intenzione di sostenere le aziende agricole che hanno subìto gravi danni. Danni che, in alcuni casi, “sono tali da impedire la continuazione delle attività”. In che modo, in collaborazione con le autorità cantonali, “si cercherà di favorire la ricostruzione nello stesso luogo, o in uno più sicuro, le varie strutture? A tale scopo, sono previsti dei contenuti federali speciali?”

8 mesi fa
Raccolta fondi a sostegno dell’alta Vallemaggia, 33’000 franchi donati durante il Festival
DT
DT
A partire dal 1° agosto il pubblico presente alla Rotonda ha potuto dare il proprio contributo per la ricostruzione dei comuni colpiti dal maltempo.

Ammonta a 33'000 franchi la cifra ottenuta dalla raccolta fondi tenutasi durante il Locarno Film Festival a favore della ricostruzione delle comunità dell’alta Vallemaggia colpite dalle recenti alluvioni. II vicepresidente del festival Luigi Pedrazzini e il Managing Director Raphaël Brunschwig hanno consegnato l’assegno ai rappresentanti del fondo “Ricostruiamo insieme: Bavona e Lavizzara”. 

La serata

A partire da giovedì 1° agosto, in occasione della Festa nazionale svizzera, il pubblico presente alla Rotonda by la Mobiliare ha potuto dare il proprio contributo per la ricostruzione dei comuni dell’alta Vallemaggia fortemente colpiti dalle alluvioni di giugno. Un concerto acustico del cantautore italiano Davide Van De Sfroos ha caratterizzato l’evento “Artisti Uniti per la Vallemaggia”. Una percentuale del ricavato della serata, insieme al contributo dei partner privati, si è aggiunto alle donazioni del pubblico effettuate durante tutto l’arco del Festival attraverso un codice QR presente in Rotonda e in Piazza Grande, e rinunciando al deposito sui bicchieri.  

 

 

9 mesi fa
Vallemaggia sotto la lente di Governo e Deputazione
DT
DT
Si attende di capire cosa intenda fare accanto ai Cantoni la Confederazione per quanto riguarda la ricostruzione. Vitta: "Con la Deputazione ticinese si è anche evocata la possibilità di un credito straordinario”.

Il disastro in Vallemaggia causato dall’alluvione di fine giugno non poteva che entrare nel consueto incontro tra la Deputazione ticinese alle Camere federali e il Consiglio di Stato in vista della sessione autunnale, che si svolgerà tra il 9 e il 27 settembre. Su quanto avvenuto in Vallemaggia, già alcune settimane fa erano partite due missive firmate dalla Delegazione all’indirizzo di Berna. La prima chiedeva un’eccezione alle regole per concedere il lavoro ridotto alle ditte interessate. Una richiesta già negata dalla Confederazione. “La risposta non è stata soddisfacente – commenta ai microfoni di Ticinonews il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta –. In questo senso, ci siamo mossi attraverso questa commissione che è stata creata per gestire le donazioni, in particolare la Catena della Solidarietà, per poter rispondere a quelle casistiche che non dovessero rientrare nei parametri oggi previsti”.

Adesso si attende un altro capitolo molto importante: cosa intende fare accanto ai Cantoni la Confederazione per quanto riguarda la ricostruzione. “Con la Deputazione ticinese si è anche evocata la possibilità di un credito straordinario”, prosegue Vitta. “Ora vedremo la risposta che darà il Consiglio federale e poi, di conseguenza, ci si attiverà, sia con la Deputazione sia come Governo cantonale, per fare in modo che ci sia il giusto supporto accanto al Cantone e alle realtà locali nella ricostruzione di un’area che è stata duramente colpita”.

La questione uffici postali

L’altro tema caldo, recentissimo, riguarda la ventina di uffici postali che verranno chiusi in Ticino e Mesolcina entro il 2028. 12 sono già stati individuati. Una decisione – quella del gigante giallo – che ha creato scontento tra i Comuni interessati e che a ottobre sarà oggetto di un incontro tra il Governo e una rappresentanza della Posta. “Siamo tutti consapevoli che le abitudini cambiano e la società evolve, però laddove vengono annunciati ai Comuni delle chiusure, è importante che vi siano anche delle alternative sul tavolo da poter discutere". Ci possono essere delle forme dove il servizio viene garantito, "però deve essere un servizio che rimane di qualità. Intendiamo approfondire tali aspetti nell’incontro che avremo”.

Conti e perequazione finanziaria

Infine, tra i principali temi discussi oggi rientravano anche il riequilibrio dei conti della Confederazione e la perequazione finanziaria. “Sappiamo che siamo particolarmente sfavoriti in un confronto intercantonale", afferma Vitta. "Qui si tratta di agire su quegli elementi che a corto termine possono subire dei cambiamenti. La modifica di legge, ce l’ha confermato la Deputazione ticinese, è difficile, mentre dei parametri di competenza del Consiglio federale potrebbero entrare in gioco più a corto termine. Stiamo lavorando in quella direzione".

Marchesi: "La Confederazione non può richiamarsi al quadro legislativo normale"

Anche il presidente della Deputazione ticinese Piero Marchesi, raggiunto a Sessa, ha ribadito l'importanza di un sostegno da parte del Consiglio federale per quanto successo in Vallemaggia. “Si è verificata una situazione straordinaria e quindi anche la Confederazione non può richiamarsi al quadro legislativo normale", spiega Marchesi. "Sono convinto che in occasione della prossima sessione delle Camere federali, la nostra Deputazione e quelle degli altri cantoni colpiti dal maltempo (Vallese e Grigioni) faranno molta pressione sul Governo. La speranza è che l'Esecutivo possa licenziare un messaggio con un contributo a favore di questi cantoni per la ricostruzione”.

9 mesi fa
Terminata la demolizione controllata del Ponte di Visletto
DT
DT
Quest’ultima si è conclusa oggi, dopo che i lavori erano stati parzialmente sospesi per dare precedenza alla costruzione del ponte provvisorio e al ripristino della viabilità in Alta Vallemaggia.

Il Dipartimento del territorio (DT) comunica che si è proceduto alla demolizione controllata della campata centrale del Ponte di Visletto, andato parzialmente distrutto durante l’alluvione della notte del 30 giugno. Nonostante la componente culturale e l’importanza territoriale del manufatto si è ritenuto inevitabile procedere con la demolizione controllata della campata centrale. Quest’ultima si è conclusa oggi, dopo che i lavori erano stati parzialmente sospesi per dare precedenza alla costruzione del ponte provvisorio e al ripristino della viabilità in Alta Vallemaggia.

Rimosse la campata centrale e quella a lato

A seguito delle perizie allestite da specialisti esterni è stato deciso di rimuovere, in modo prioritario e per questioni di sicurezza, la campata centrale e quella lato Visletto già crollata nel fiume Maggia. Le analisi hanno infatti evidenziato che i detriti caduti in alveo potrebbero cambiare il corso del fiume nei pressi della passerella ciclopedonale a valle andando a sollecitare ulteriormente le sue pile rispetto a quanto già avvenuto durante l’evento di fine giugno. Sono in corso degli approfondimenti supplementari per valutare la stabilità dell’arcata lato Cevio e della pila nonostante le prime analisi indichino che quest’ultima sia compromessa dalle erosioni del fondale. Si sta inoltre procedendo al recupero e allo stoccaggio delle pietre delle arcate per un loro riutilizzo nell’ambito delle prossime opere di ricostruzione e valorizzazione del sito.

9 mesi fa
Alta Vallemaggia, istituita una Commissione indipendente per il coordinamento delle donazioni
© Ticinonews
© Ticinonews
I compiti a lei affidati comprendono la presa a carico dei dossier delle richieste di aiuto, l’elaborazione della decisione di erogazione dell’aiuto e la proposta di finanziamento agli enti donanti.

Il Consiglio di Stato ha istituito oggi una Commissione indipendente per il coordinamento delle donazioni raccolte dopo il nubifragio che lo scorso 30 giugno ha colpito l’Alta Vallemaggia. La Commissione sarà chiamata a prendere a carico i dossier delle richieste di aiuto, a decidere l’importo da erogare e a trasmettere agli enti donanti la proposta di aiuto. I fondi raccolti invece dai Comuni di Cevio e Lavizzara verranno gestiti direttamente dalle autorità comunali e verranno destinati a progetti di interesse pubblico. 

Lo scopo

Le donazioni sono state numerose e raccolte da diversi enti di beneficenza, tra cui la Catena della solidarietà con oltre undici milioni di franchi a favore delle zone colpite dal maltempo in Vallese, Grigioni e Ticino. Le esperienze di altri Cantoni confrontati con situazioni di tale portata hanno evidenziato come l’istituzione di una Commissione indipendente “rappresenta lo strumento migliore per garantire una corretta ed efficace distribuzione delle donazioni, evitando così anche delle sovrapposizioni", si legge in un comunicato. L’obiettivo, viene spiegato, è che i fondi possano essere distribuiti in maniera coordinata, efficace e corretta.

Gli incarichi

I compiti affidati alla Commissione sono quindi la presa a carico dei dossier delle richieste di aiuto, l’elaborazione della decisione di erogazione dell’aiuto e la proposta di finanziamento agli enti donanti. La Commissione è inoltre tenuta a stilare dei rapporti regolari sull’utilizzo dei fondi e sui compiti svolti.

La composizione

La Commissione è composta da otto persone con competenze interdisciplinari: Fabio Abate, avvocato e notaio; Elio Genazzi, ingegnere civile ETH; Christian Ferrari, direttore dell’antenna Vallemaggia; Francesca Pedrina, architetta e pianificatrice ETH; Roland David, capo della Sezione forestale; John Derighetti, capufficio presso la Sezione degli enti locali; Emanuele De Cunto, capo dell’Ufficio dell’amministrazione e del controlling; Arnoldo Coduri, cancelliere dello Stato. Verrà designato anche un presidente.

La ricostruzione

Il Consiglio di Stato ha deciso, nella medesima seduta, di creare un gremio tecnico, interno al Dipartimento del territorio, per coordinare velocemente le procedure nell’ambito delle richieste di ricostruzione.

 

9 mesi fa
Dagli Enti Regionali di Sviluppo 80mila franchi per la Vallemaggia
Gli Enti per le regioni del Locarnese e Vallemaggia (ERS-LVM), Bellinzonese e Valli (ERS-BV), Luganese (ERSL) e Mendrisiotto e Basso Ceresio (ERS-MB) hanno ciascuno devoluto un contributo di CHF 20'000.00 attraverso la raccolta fondi "Solidarietà per l’Alta Vallemaggia" organizzata su Progettiamo.ch.

"Il maltempo che si è abbattuto sulla Vallemaggia nella notte tra il 29 e il 30 giugno ha segnato profondamente la quotidianità di molte persone. I ricordi di quei momenti e le immagini diffuse dai vari mezzi di comunicazione rimarranno indelebili nella memoria della popolazione". Inizia così il comunicato stampa con cui i quattro Enti Regionali per lo Sviluppo del Canton Ticino (Locarnese e Vallemaggia, Bellinzonese e Valli, Luganese, Mendrisiotto e Basso Ceresio), hanno annunciato di aver contribuito con la donazione di 80mila franchi destinati alla ricostruzione dei villaggi colpiti dall'alluvione. Nel dettaglio, viene spiegato, gli Enti per le regioni del Locarnese e Vallemaggia (ERS-LVM), Bellinzonese e Valli (ERS-BV), Luganese (ERSL) e Mendrisiotto e Basso Ceresio (ERS-MB) hanno ciascuno devoluto un contributo di 20mila franchi attraverso la raccolta fondi "Solidarietà per l’Alta Vallemaggia" organizzata su Progettiamo.ch, la piattaforma di crowdfunding gestita dagli Enti stessi, con il sostegno di BancaStato. Quest'ultima, ricordiamo ha donato 200mila franchi.

Raccolti quasi 350mila franchi

La raccolta fondi, specifica la nota, è stata promossa dall’Associazione dei Comuni Valmaggesi (ASCOVAM) e ha visto la partecipazione di 172 finanziatori e che ha permesso di raccogliere 349'714 franchi, superando di gran lunga la cifra obiettivo iniziale di 250mila. L'importo complessivo sarà equamente distribuito tra il Comune di Lavizzara, per le comunità di Peccia, Mogno e Prato-Sornico, e il Comune di Cevio, per le comunità della Val Bavona.

 

9 mesi fa
La Diocesi di Lugano ha raccolto oltre 194mila franchi per la Vallemaggia
Lo comunica la stessa Diocesi in una nota.

Un mese fa la Diocesi di Lugano ha lanciato una colletta a favore delle comunità dell'Alta Vallemaggia colpite dall'alluvione avvenuta nella notte tra il 29 e il 30 giugno. Oggi è arrivato il comunicato della cifra raccolta: 194'066 franchi. Una somma, viene spiegato nella nota, generata dai 20mila franchi donati dalla Diocesi, dai 98'125 raccolti dalle comunità parrocchiali e dai 75'941 costituiti dalle offerte di privati e associazioni. Per coloro che volessero ancora contribuire, conclude il comunicato, è possibile farlo fino alla fine di agosto inviando le proprie offerte sul conto della Diocesi di Lugano (IBAN CH96 0900 0000 6900 0112 8). Prima dell’inizio del nuovo anno pastorale a settembre, l’Amministratore apostolico comunicherà la destinazione degli importi raccolti.

 

10 mesi fa
Dalla Fondazione Chiattone 25'000 franchi per la pista di ghiaccio di Prato Sornico
Serviranno alla ricostruzione della struttura, che rappresenta anche un punto di aggregazione e socializzazione per i giovani.

La Fondazione Gabriele Chiattone di Lugano ha deciso, nella sua ultima seduta, di devolvere al Comune di Lavizzara l’importo di 25'000 franchi quale contributo mirato alla ricostruzione della pista di ghiaccio di Prato Sornico. Una struttura, si legge in un comunicato, “di grande importanza per tutti i giovani della regione, non solo per la pratica sportiva ma pure come punto di aggregazione e socializzazione”.

 

10 mesi fa
Ticino Sociale raccoglie oltre 100'000 franchi in favore della Vallemaggia
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
"Il principio di sussidiarietà tra pubblico e privato, combinato con la grande solidarietà dei Ticinesi e degli Svizzeri verso la popolazione dell’alta Vallemaggia, ha permesso di raggiungere questo importante traguardo", scrive l'associazione.

Grazie alle numerose donazioni arrivate nell'ultimo mese, Ticino Sociale ha accumulato oltre 100'000 franchi per la raccolta fondi a sostegno dell'Alta Vallemaggia. "La generosità di molti consentirà di aiutare numerosi cittadini privati colpiti dal maltempo e di contribuire al recupero delle valli superiori della Vallemaggia, duramente colpite", si legge nella nota. Per chi non avesse ancora donato e fosse interessato può ancora versare il proprio contributo sull'IBAN CH02 0900 0000 1621 3240 9 con la causale #forzavallemaggia oppure usando la fattura QR al seguente link.

10 mesi fa
Una valle ancora ferita, ma decisa a ripartire. Dadò: "L'apertura è un primo, piccolo passo"
Ad un mese dal nubifragio, in Alta Vallemaggia continuano i lavori d’urgenza per ricostruire strade, infrastrutture e risollevare l’economia. La popolazione resta toccata, ma è decisa a restare. Ticinonews ha fatto il punto con il coordinatore del Comitato di crisi Fiorenzo Dadò.

Esattamente un mese fa l’Alta Vallemaggia si risvegliava devastata dopo un evento temporalesco eccezionale. E anche se in tempi record è stato aperto un nuovo ponte provvisorio, dopo la distruzione di quello di Visletto, l’emergenza è tutt’altro che terminata. Ticinonews ha ripercorso quanto accaduto negli ultimi 30 giorni. 

"Abbiamo visto la distruzione del nostro comune"

"Mai avrei pensato in vita mia di essere qui oggi a raccontarvi ciò che i miei occhi hanno visto". Quando un mese fa il sindaco di Lavizzara Gabriele Dazio pronunciò quelle parole, ancora non si conosceva la portata dell’evento, né tantomeno la sofferenza delle persone. L’unica immagine a circolare era il ponte distrutto di Visletto che aveva tagliato in due la valle. "Abbiamo visto la distruzione del nostro comune. Avevamo una bella pista di ghiaccio, un centro sportivo che funzionava, ora non c’è più. Avevamo delle abitazioni di vacanza, anche queste ora non ci sono più. Avevamo degli amici che purtroppo in questa triste circostanza ci hanno dovuto lasciare", descriveva Dazio.

La conta dei danni è inestimabile

Con un bilancio aggravatosi di ora in ora, di giorno in giorno, ad un mese dalla catastrofe sono sette le vittime identificate, e una persona che ancora non si trova. E anche se in tempi record l’Alta valle è stata riconnessa al Ticino, in un paio di giorni aprendo al traffico veicolare la passerella ciclopedonale e poi, il 26 luglio, con il ponte provvisorio dell’Esercito, la conta dei danni, ancora oggi, è inestimabile. "Ci vorrà molto tempo per rendere di nuovo vivibile il nostro territorio di Cevio, della Valle Bavona e della Val Lavizzara. Molto lavoro e ingenti risorse finanziare che i nostri comuni chiaramente non hanno", affermava la sindaca di Cevio Wanda Dadò.

"Una cosa inimmaginabile"

Da Bignasco in poi ci sono ancora interi tratti di valle devastati, case distrutte. Senza contare che a soffrire sono anche il turismo, la ristorazione, l’agricoltura. L’animo delle persone che quella notta l’hanno vissuta: "C’erano sassi che arrivavano come asteroidi, una cosa inimmaginabile, indescrivibile. Come fai a pensare di ricostruire com’era prima? Io sono molto temerario, ma adesso ho paura", raccontava un abitante della valle ai microfoni di Ticinonews.

Un Comitato di crisi per ripartire

Il Ticino intero ha teso la sua mano. Decine di volontari hanno ripulito abitazioni dal fango e la lista delle iniziative per raccogliere fondi è lunghissima. Oltre alla campagna dei sindaci sono stati lanciati appelli, eventi, concerti. Ci sono gli aiuti delle Istituzioni, con oltre 150 richieste per lavoro ridotto, e l’Esercito sarà presente fino a settembre. La grande sfida sarà coordinare tutta la macchina, anche per questo è stato istituito un Comitato di crisi. Per evitare che si lucri sulla catastrofe e per ripartire, come la Madonna degli australiani della cappella di Mondada, sfigurata, ma riemersa nel fiume a Cavergno.

Dadò: "Qui c'è da ricostruire tutto"

“L’apertura della Vallemaggia è un primo importantissimo, ma piccolissimo, passo", afferma Fiorenzo Dadò, coordinatore del Comitato di crisi. “Qui c’è da ricostruire tutto. La Valle Bavona è devastata, siamo ancora in alto mare con l’apertura della pista e se pensiamo all’acquedotto, da un momento all’altro tutta la comunità di Cevio rischia di restare senz’acqua”.

Come agire

Occorre adesso stabilire delle priorità e una tabella di marcia. “Anzitutto si devono mettere in sicurezza tutti gli abitati, soprattutto in Lavizzara, dopodiché bisognerà pensare a dei progetti in tempi relativamente celeri e ripartire con la ricostruzione”, prosegue Dadò. "È fondamentale ripristinare le aziende agricole, i greti dei fiumi e la sicurezza in quelle case che oggi hanno dovuto essere sgomberate”. Per quanto riguarda la Valle Bavona “anche qui si tratta di mettere in sicurezza i due abitati di Mondada e Fontana, e di valutare poi anche Roseto e forse Sabbione e Alnedo”.

L'intervento completo di Dadò a Ticinonews:

10 mesi fa
Il Comune, il Patriziato e la Parrocchia si uniscono per la Vallemaggia
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Il contributo complessivo dei tre enti pubblici è di 60'000 franchi.

Il Comune, il Patriziato e la Parrocchia di Ascona hanno stanziato un contributo di 60'000 franchi (20'000 ciascuno) in favore della Vallemaggia. Come si legge nel comunicato, nelle ore e nei giorni successivi al nubifragio il Comune ha reso disponibili per i luoghi coinvolti dei soccorritori di manodopera comunale, ergo gli operai dell’Azienda acqua potabile, dell’Ufficio tecnico e della Polizia comunale. In particolare gli impiegati dell’Azienda acqua potabile "hanno fornito un contributo decisivo al fine di ripristinare la potabilità dell’acqua nelle zone colpite oltre ad aver fornito gratuitamente materiale idraulico per un valore di oltre 5'000 franchi". Il Comune ricorda anche che in collaborazione con l’Associazione Manifestazioni Ascona (AMA) organizzerà un evento benefico con raccolta fondi sul lungolago di Ascona per sabato 10 agosto. Tramite questi contributi di solidarietà, il Comune, il Patriziato e la Parrocchia "esprimono la propria vicinanza alle Autorità e alla popolazione della Vallemaggia".

10 mesi fa
"Rivivi la magia": una campagna per rilanciare il turismo con Rigozzi e Del Ponte
Immagine Otlmv
Immagine Otlmv
Secondo l'Organizzazione turistica regionale, l'apertura del ponte provvisorio di Visletto permette il rilancio del settore in tutta la valle.

Dopo l'alluvione del 29 giugno, finita "sulle prime pagine di tutti i media nazionali con la sua triste sequela di notizie e immagini drammatiche", è ora tempo di ricostruire un'immagine positiva della Vallemaggia, a beneficio del suo settore turistico. Ne è convinta l'Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli (Otlmv), che lancia una campagna promozionale. L'Otlmv "sta pianificando una diffusione importante, sia a livello nazionale che nel sud della Germania, tramite un mix promozionale incentrato sui canali social media, ma anche tramite collaborazioni web e cartacee con partner strategici".

Immagine Otlmv
Immagine Otlmv

Nuovo ponte fattore di rilancio

Per il varo della campagna, l'Organizzazione turistica regionale ha atteso l'apertura ufficiale del 'nuovo' ponte di Visletto. "Un evento di cruciale importanza che ripristina il collegamento viario della Valle e di fatto ne permette il rilancio anche turistico". Il ponte provvisorio "riapre anche al turismo l'alta valle e rende nuovamente accessibili i molti angoli di paradiso rimasti fortunatamente intatti", commenta il direttore dell'Otlmv, Benjamin Frizzi, citato in un comunicato stampa. "I turisti stanno tornando". In questo momento di difficoltà, la Vallemaggia, ndr "ha bisogno della solidarietà di tutti e noi facciamo la nostra parte, con gli strumenti a nostra disposizione". Nel pieno rispetto di quanto accaduto, "con questa campagna vogliamo raggiungere il cuore della gente, trasmettere un messaggio di speranza".

Voci e immagini

Al centro della campagna "La Vallemaggia ti aspetta: rivivi la magia" c'è un video promozionale con immagini di tutta la valle e le testimonianze di una decina di persone legate alla regione. "Ogni ambasciatore esprime parole di speranza, sottolineando la resilienza della comunità valmaggese. Nel video appaiono anche personalità note a livello nazionale come la campionessa di atletica Ajla Del Ponte, di origini valmaggesi, e la popolare presentatrice Christa Rigozzi, entrambe ambasciatrici ufficiali dell'Otlmv".

Tassello di una campagna più vasta

L’iniziativa promozionale - precisa l'Otlmv - "è specifica per la Vallemaggia, ma contemporaneamente rientra in una più ampia campagna di rilancio promossa a livello nazionale dalla stessa Otlmv assieme altri enti turistici del Ticino e Vallese".

L'invito

Oggi qualcuno potrebbe forse pensare ‘non voglio recarmi in valle per non disturbare in questi momenti’. La campagna serve anche a fare chiarezza in proposito. “Ci sono delle aree, come la val Bavona o la valle di Peccia, che non sono ancora fruibili e in cui non si può e non si deve andare”, afferma Frizzi. L’invito, invece, “è di raggiungere tutte le altre zone, perché in questo momento la Vallemaggia la si aiuta andando a visitarla e riscoprendo le bellezze intatte che ha da offrire”.

L'intervento completo di Frizzi a Ticinonews:

10 mesi fa
Impiego dell'esercito in Alta Vallemaggia, Pedevilla: "Ci si focalizzerà sulla Lavizzara"
I militari interverranno sugli argini e per bonificare i terreni toccati dal maltempo. Il capo Sezione del militare e della protezione della popolazione: "Ci occuperemo unicamente dei lavori che sono reputati urgenti".

L’Esercito ha concluso le proprie attività come servizio di assistenza in Alta Vallemaggia e le riprenderà come intervento a favore delle autorità civili a partire dal 5 di agosto. L’attività proseguirà poi per tutto il mese e, forse, per alcune settimane in settembre. "Sono previsti interventi puntuali a favore della sicurezza del territorio”, spiega a Ticinonews Ryan Pedevilla, capo Sezione del militare e della protezione della popolazione. “Adesso tocca alla Lavizzara, in particolare all’alta valle. Andremo ad agire sugli argini e per bonificare dei terreni toccati dal maltempo”.

Collaborazione con l’ente pubblico e i proprietari terrieri

La situazione nella regione deve essere monitorata attentamente per accertare che non si verifichino altre situazioni come quelle già vissute. Se ciò accadesse “dovremmo evacuare la zona fino alla messa in sicurezza di tutto il sedime. Ciò potrà avvenire unicamente grazie ai lavori che farà non solo i militari, ma anche tanti privati in collaborazione con l’ente pubblico e i proprietari terrieri”. Pedevilla precisa che non sarà l’Esercito a determinare cosa dovranno fare i privati. “Noi ci occuperemo unicamente dei lavori che sono stati deliberati e reputati urgenti”.

La formazione dei militi

Finora nella zona sono stati impiegati 44 militi del distaccamento di prontezza. La maggior parte di loro “sono reclute in grado di costruire ponti, mentre gli altri sono formati sulle macchine da cantiere e saranno questi a tornare nella prima fase”. In seguito “ci sarà un battaglione del genio che darà il cambio. Saranno presenti cinque macchine da cantiere. Non una grandissima formazione, ma andranno a concludere i lavori di intervento che sono stati avviati nel corso dell’ultima settimana”.

Le tempistiche

Un primo distaccamento dell’Esercito terminerà la propria attività alla fine del mese di agosto e in seguito, in base all’avanzamento, si valuterà se proseguire le attività, che comunque dovrebbero essere autorizzate fino al 17 settembre.

10 mesi fa
L'impiego dell'Esercito in Alta Vallemaggia proseguirà
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Settimana scorsa le autorità cantonali hanno trasmesso all’Esercito un’ulteriore richiesta di supporto, che nel frattempo è stata accolta. Le truppe potranno riprendere il lavoro indicativamente il 5 agosto.

Proseguiranno per tutto il mese di agosto i lavori di ripristino urgenti in Alta Vallemaggia, grazie al coordinamento dello Stato maggiore regionale di condotta, all’impiego di militi della Protezione civile e di volontari. Inoltre, le autorità cantonali hanno trasmesso la scorsa settimana all’Esercito un’ulteriore richiesta di supporto secondo quanto contemplato dalle disposizioni federali. Richiesta che nel frattempo è stata, di principio, accolta.

Ritorno al lavoro il 5 agosto

Dopo il contributo assicurato all’Alta Vallemaggia, in particolare con la costruzione del ponte provvisorio di Visletto a Cevio e altri lavori urgenti di ripristino, si è concluso ieri – come da programma – l’impiego dell’Esercito nella regione. Nel corso del passato fine settimana, i militi sono stati attivi in particolare nel Comune di Lavizzara, con l’ausilio di alcune macchine da cantiere. Le truppe potranno riprendere il lavoro indicativamente il 5 agosto. I dettagli dell’impiego verranno definiti nel corso della presente settimana.

Alcuni numeri

Almeno fino alla fine di agosto, lo Stato maggiore regionale di condotta continuerà a coordinare le attività degli enti coinvolti nei lavori di messa in sicurezza dei territori colpiti. Anche l’impiego della Protezione civile proseguirà per tutto il prossimo mese: si occuperà dei lavori di ripristino più urgenti, in supporto unicamente alle pertinenti richieste pervenute (ad oggi 86). L’Alta Vallemaggia ha potuto contare sul sostegno di 436 militi per un totale di 1’979 giorni di servizio. Finora sono stati portati a termine 26 cantieri. Sono invece 24 quelli attualmente in corso e 36 quelli in fase di pianificazione o che hanno ricevuto un diniego in quanto esulano dalle competenze della Protezione civile. Da sottolineare anche l’impiego di volontari per un effettivo di 138 persone e un totale di 340 giorni/uomo.

10 mesi fa
Aperto il ponte provvisorio a Visletto: la valle è di nuovo "connessa"
Rescue Media
Rescue Media
Il lavoro svolto in queste settimane è stato molto e la soddisfazione della messa in funzione di questa struttura è tanta, proprio perché si è voluto in tutti i modi cercare di ridare una sorta di normalità alla vita della valle.

A meno di un mese dall’alluvione che la notte del 30 giugno ha colpito la Vallemaggia, questa mattina alle 11 è stato compiuto un grosso passo per permettere un lento ritorno alla normalità: l'apertura del ponte provvisorio installato dall'esercito a Visletto, che consente di riconnettere la valle.

Il lavoro svolto in queste settimane, scrive Rescue Media, è stato molto e la soddisfazione della messa in funzione di questa struttura è tanta proprio perché si è voluto in tutti i modi cercare di ridare una sorta di normalità alla vita della valle.

 

 

10 mesi fa
Migros a sostegno delle truppe che operano in Vallemaggia
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
È stato organizzato un furgone per raggiungere le piazze di lavoro in cui operano i militi per distribuire loro bibite, frutta e snack.

Migros Ticino offre il suo sostegno ai militi della Protezione civile e dell’Esercito svizzero che stanno lavorando senza sosta per ripristinare le regioni fortemente colpite dai temporali nella notte tra il 29 e il 30 giugno. Il gigante della distribuzione ha organizzato un furgone per raggiungere le piazze di lavoro in cui operano i militi per distribuire loro della sussistenza.

Non solo approvvigionamento

L’iniziativa ha preso avvio mercoledì 24 luglio e continuerà per le prossime settimane. “I nostri furgoni portano dei beni semplici: bibite, frutta e snack” spiega Rosy Croce, direttrice della cellula di crisi della Cooperativa Migros Ticino. “Il nostro sostegno, tuttavia, non si riduce all’approvvigionamento. Abbiamo voglia di interagire con i militi che stanno lavorando sotto il sole per ripristinare il nostro territorio così duramente colpito, ringraziandoli così a nome di tutta la popolazione".

 

10 mesi fa
Da domani alle 11 il Ponte di Visletto "sarà transitabile senza limitazioni"
© DT
© DT
Il passaggio sarà possibile in maniera unidirezionale alla velocità massima di 20 chilometri orari e il transito sarà regolamentato tramite semafori. Saranno inoltre ammessi mezzi con un peso massimo di 32 tonnellate; si segnala che quest’ultimi dovranno mantenere una distanza di sicurezza di 50 metri gli uni dagli altri.

Da domani alle 11 Alta e Bassa Vallemaggia saranno nuovamente collegate senza restrizioni. Il motivo? Il ponte militare provvisorio di Visletto sarà infatti transitabile e la viabilità nella regione verrà ripristinata senza alcuna limitazione di fasce orarie e utenza. Il passaggio, viene precisato nella nota del Dipartimento del territorio e dello Stato maggiore regionale di condotta, "sarà possibile in maniera unidirezionale alla velocità massima di 20 chilometri orari e il transito sarà regolamentato tramite semafori. Saranno inoltre ammessi mezzi con un peso massimo di 32 tonnellate; si segnala che quest’ultimi dovranno mantenere una distanza di sicurezza di 50 metri gli uni dagli altri". Da domani, insomma, la viabilità in Alta Vallemaggia sarà ristabilita su tutte le strade cantonale, mentre la Val Bavona - ricordano le autorità -  rimane chiusa e accessibile unicamente agli addetti ai lavori autorizzati e agli enti di primo intervento.

Torna a pieno regime anche la linea 315

Con l'apertura del Ponte provvisorio di Visletto, le Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi (FART SA) segnalano la ripresa del servizio completo della linea 315 Locarno – Cevio – Cavergno, come da orario ufficiale, a partire da sabato 27 luglio. Nel corso della giornata di domani, viene sottolineato nella nota, "rimane dunque in vigore l’orario provvisorio e dalle ore 11:00 – orario di apertura del ponte – il servizio riprenderà senza cambio del veicolo e saranno ripristinate le fermate Cevio Centro e Cevio Boscioli in direzione Locarno sulla strada cantonale".

Struttura nuovamente transitabile dopo 26 giorni

"Nonostante tutte le incognite dovute ad una situazione d’emergenza e a condizioni meteo a volte sfavorevoli, che hanno imposto vari stop forzati ai lavori, si è riusciti a consegnare un nuovo collegamento in appena 26 giorni, grazie anche all’ottima collaborazione tra autorità cantonali e l’Esercito svizzero", si legge ancora nella nota. Le autorità, inoltre, ricordano che "solitamente la realizzazione di strutture analoghe richiedono mesi di progettazione ed esecuzione".

Un ponte provvisorio "per due anni"

Per meglio comprendere quanto realizzato, Dipartimento del territorio e Stato maggiore regionale di condotta mettono in luce alcuni dati della struttura. "Una nuova spalla del ponte lato Visletto appoggiata su due pali di fondazione dal diametro di 1,20 metri e di lunghezza di 22 metri; una nuova spalla lato Cevio realizzata su 8 micropali da 12 metri; 110 metri cubi di calcestruzzo, 8 tonnellate di acciaio d’armatura, 6'000 tonnellate di massi da scogliera, 2000 metri quadrati di pavimentazione per una lunghezza totale del nuovo percorso di circa 300 metri (ponte compreso). Il manufatto militare di tipo 'Mabeyi posato dall’Esercito svizzero è provvisorio e rimarrà in esercizio indicativamente per due anni, periodo in cui l’obiettivo del DT sarà di elaborare un progetto per un nuovo ponte definitivo".

"Rispettate la segnaletica e fate attenzione"

Per mantenere l’ordine della viabilità "in occasione del primo fine settimana di apertura, dove si ipotizza una forte affluenza di utenti stradali, è prevista la presenza sul posto di personale addetto alla sicurezza per la gestione del traffico. Gli utenti sono pertanto invitati al rispetto della segnaletica presente e a prestare la massima attenzione e prudenza nel transitare lungo la zona in modo da garantire la sicurezza degli addetti che stanno ancora lavorando sui cantieri adiacenti".

CARICA ALTRI