Pigioni
In Ticino gli affitti non saliranno
© CdT/Chiara Zocchetti
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Redazione
2 anni fa
Durante il suo tradizionale incontro con la stampa, la Camera Ticinese dell’Economia Fondiaria ha voluto rassicurare gli inquilini: a differenza di altre regioni della Svizzera, gli affitti in Ticino non saliranno.

Negli ultimi mesi gli interessi sono tornati a salire ed è ormai certo che il tasso ipotecario di riferimento passerà dall’1.25 all’1.5%. Questo però, ha spiegato oggi la Camera Ticinese dell’Economia Fondiaria (Catef), non impatterà sulla maggior parte delle pigioni. “Quando si fa un aumento bisogna anche considerare come si sono evoluti diversi fattori e qual è il tasso ipotecario sul quale è stata calcolata la pigione in essere”, afferma la segretaria cantonale Catef Renata Galfetti ai microfoni di Ticinonews. “Pertanto, per i contratti stipulati diversi anni fa e per i quali non fosse stata ridotta la pigione a seguito della diminuzione del tasso ipotecario, difficilmente ci sarà margine per fare un aumento. La situazione cambierebbe se fossero stati fatti dei lavori di miglioria o delle ristrutturazioni importanti”. In definitiva “è giusto sapere che non c’è un automatismo ed è inutile allarmarsi prima del tempo”. Diverso potrebbe essere però il discorso per chi ha sottoscritto un contratto d’affitto negli ultimi tre anni. “Per coloro che sono entrati di recente, il tasso ipotecario determinante era l’1.25%, e se dovesse salire all’1.50%, ci sarebbe effettivamente la possibilità di procedere a un aumento”, prosegue Galfetti.

Le sfide attuali

Oltre alla questione della dinamica delle pigioni, sono molteplici le sfide per i proprietari immobiliari: dall’aumento dei costi di realizzazione al rallentamento della crescita della popolazione, fino al tema sempre attuale del valore locativo. Ci sarà poi il grande cantiere della pianificazione del territorio per cui bisognerà rimettere mano ai piani regolatori, con il rischio latente che i proprietari vedano ridotte le zone edificabili. Infine, la revisione generale delle stime immobiliari. Le vie finora proposte dalla politica per far sì che l’aumento delle stime sia fiscalmente neutrale sono due: quella popolare che chiede di inserire il principio nella Costituzione e una parlamentare che chiede di abbassare l’aliquota sulla sostanza all’1.25 per mille. Delle due, la Catef ritiene più percorribile la seconda.

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