
L’iniziativa del Centro per ridurre di 3 milioni di franchi all’anno l’imposta di circolazione – o, in alternativa, portare la storica proposta "Gli automobilisti non sono un bancomat" al voto popolare – divide i partiti ticinesi. Dopo otto anni di stallo in Commissione gestione e finanze, il presidente del Centro Fiorenzo Dadò ha posto un ultimatum: o si trova un controprogetto condiviso, oppure si andrà alle urne. Sul fronte politico, le prime reazioni non si sono fatte attendere. Stando a quanto riportato dal Corriere del Ticino, i socialisti hanno già chiuso la porta, definendo la proposta "tecnicamente difficile" e ricordando che una riduzione della tassa è già stata concessa in passato. Per il PS la strada è quindi un chiaro “no”.
UDC e Verdi
Di tutt’altro avviso l’UDC, che vede nella proposta un’occasione per alleggerire il portafoglio dei cittadini. "Meglio lasciare qualche franco in più nelle tasche della gente", commenta il deputato Tiziano Galeazzi, convinto che il Cantone possa compensare i 3 milioni di minori entrate risparmiando altrove. Una posizione che trova una cauta apertura anche tra i Verdi: la co-coordinatrice Samantha Bourgoin si dice pronta a valutare l’idea, pur precisando che all’interno del partito non è ancora avvenuta una discussione formale.
Lega e PLR
Più attendisti, invece, Lega e PLR. I leghisti, spiega il coordinatore Daniele Piccaluga, vogliono prendersi il tempo necessario per analizzare i dettagli prima di esprimersi ufficialmente. E analoga prudenza arriva dai liberali radicali: per il presidente Alessandro Speziali è prematuro prendere una decisione senza conoscere prima il Preventivo 2026 e l’esito delle votazioni del 28 settembre sulla cassa malati.
L'iniziativa
L’iniziativa "Gli automobilisti non sono un bancomat", lo ricordiamo, era stata lanciata nel 2017 dall’allora PPD e aveva raccolto oltre 10 mila firme. Chiedeva la restituzione di 30 milioni pagati in eccesso dagli automobilisti e si accompagnava a una seconda proposta – in parte già recepita – che puntava a calcolare la tassa in base alle emissioni. Dopo anni di rinvii, il Centro è ora pronto a rimettere la parola ai cittadini se non si troverà un accordo in Commissione.