Gran Consiglio
Il Centro riaccende la battaglia sull’imposta di circolazione
©Gabriele Putzu
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Redazione
un giorno fa
Dopo otto anni l’iniziativa "Gli automobilisti non sono un bancomat" torna in Commissione: il partito chiede un taglio di 3 milioni l’anno o porterà il testo al voto popolare.

L’imposta di circolazione torna a infiammare il dibattito politico ticinese. Stando a quanto riportato dal Corriere del Ticino, dopo anni di discussioni e riforme, il Centro ha riaperto il dossier con l’iniziativa popolare "Gli automobilisti non sono un bancomat", pendente da ben otto anni. Il partito propone due strade: portare il testo al voto popolare oppure ritirarlo a fronte di un controprogetto che preveda una riduzione strutturale di 3 milioni di franchi all’anno. "Non è marketing elettorale, ma coerenza verso le promesse fatte ai cittadini", sottolinea il presidente Fiorenzo Dadò. I timori del Centro poggiano infatti sui dati più recenti: nel 2024 l’imposta è aumentata per circa 134 mila veicoli su 224 mila, pari a sei su dieci, con un incremento mediano di 109 franchi. Per alcune categorie gli aumenti hanno superato i 200 franchi, nonostante il gettito complessivo sia rimasto invariato.

La nuova formula di calcolo

Il rincaro è frutto della nuova formula entrata in vigore dopo il decreto urgente del 2022. Oltre alle emissioni di CO₂, il calcolo tiene conto della massa a vuoto, della potenza del veicolo e di un coefficiente politico “k”, che permette di regolare il gettito complessivo. Il Consiglio di Stato aveva proposto una soglia di 91,5 milioni di franchi, ma il Gran Consiglio l’ha poi abbassata a 80 milioni.

Una lunga storia di riforme

Il dossier risale al 2017, quando l’allora PPD lanciò due iniziative: una per un’imposta più giusta basata sulle emissioni e una per restituire agli automobilisti 30 milioni ritenuti pagati in eccesso. Dopo anni di rinvii, nel 2022 i cittadini hanno approvato il principio “chi inquina paga”, ma successive correzioni tecniche e politiche hanno modificato di fatto il modello iniziale, lasciando molti proprietari di veicoli insoddisfatti.

Prossime mosse

Il Centro ora chiede un taglio stabile del prelievo e avverte che, in assenza di un compromesso, è pronto a rimettere la decisione nelle mani dei cittadini. Nel frattempo, in Gran Consiglio si discutono possibili correttivi, come la proroga della moratoria per i veicoli più datati o un aggiustamento dei coefficienti per limitare gli aumenti più pesanti. La battaglia, insomma, è tutt’altro che chiusa.