Ticino
Imposta di circolazione, la politica è divisa
Redazione
3 anni fa
Il Plr ha gettato sul tavolo una proposta di compromesso, mentre Ppd, Lega e Udc sembrano intenzionati a continuare sulla loro strada. Doninelli (Upsa): “Valutare altre caratteristiche al di fuori del Co2”

Era nell’aria e alla fine è successo: la riforma dell’imposta di circolazione ha letteralmente spaccato in due la politica. La scorsa settimana Ppd, Lega e Udc avevano firmato un rapporto per un’imposta basata unicamente sulle emissioni di Co2, fatta salva una tassa base di 120 franchi. L’introito totale annuo non dovrebbe poi superare gli 80 milioni di franchi.

Il punto della discordia
Il problema, avevano sottolineato liberali e sinistra, riguardano i 30 milioni che ogni anno mancherebbero dalle casse del cantone, senza dimenticare che, basandosi unicamente sulle emissioni di Co2, una simile tassa risulterebbe poco sociale: i proprietari di auto elettriche di alta gamma pagherebbero decisamente meno di quelli che guidano veicoli ben più modesti, leggeri e meno potenti. Così oggi il Plr ha gettato sul tavolo una proposta di compromesso. “Noi suggeriamo di ridurre le imposte di circolazione, e proponiamo una formula alternativa, ovvero di calcolare anche la massa e il peso delle auto, non solo il Co2”, spiega ai microfoni di Ticinonews la capogruppo liberale Alessandra Gianella. Inoltre, “chiediamo anche di rivedere la questione dei rimorchi: attualmente in Ticino, rispetto ad altri catoni, costa molto meno immatricolare un rimorchio”.

Durisch: “Incentivi per l’abbonamento arcobaleno”
Insomma, non solo emissioni di Co2, ma anche peso e potenza. E i milioni totali non devono essere 80 ma 96. La formula è quella proposta dai socialisti, che però non sono del tutto convinti sul quantum. “Secondo noi potrebbe anche essere una soluzione praticabile quella di prelevare qualcosa di più, ma bisognerebbe poi mettere questi soldi a disposizione della mobilità pubblica, ad esempio utilizzandoli con degli incentivi per abbonamenti arcobaleno”, afferma Ivo Durisch, capogruppo del Ps.

Dadò: “Porteremo l’iniziativa al voto”
Se il Ps ancora non ha deciso se accodarsi al rapporto del Plr o produrne uno suo, Ppd, Lega e Udc sembrano intenzionati a continuare sulla loro strada. “Diciamo che la proposta che è stata fatta è diametralmente diversa da ciò che propone e vuole l’iniziativa, e anche per rispetto di chi questa iniziativa l’ha firmata, noi la porteremo al voto”, dice il presidente Ppd Fiorenzo Dadò.

Doninelli: “Valutare altre caratteristiche”
Ma come si colloca, all’interno del dibattito, l’Unione professionale svizzera dell’automobile (Upsa)? “A noi la proposta non piace”, chiarisce il direttore della sezione ticinese Marco Doninelli. “Viene sempre preso in considerazione il Co2, che non è un valore assoluto della vettura, bensì un dato ricavato da una misurazione”. Attualmente in circolazione troviamo due tipi di veicoli, omologati secondo misurazioni differenti, “che non possono essere messi in relazione, e questo crea una situazione confusa”. Vorrebbe dire “che tutte le auto elettriche pagherebbero la stessa tassa di circolazione, indipendentemente dal modello. Secondo noi bisogna trovare una formula senza basarsi sul Co2”. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di valutare peso e potenza, “che sono due caratteristiche molto chiare, le quali distinguono i veicoli grossi da quelli piccoli e quelli potenti da quelli meno potenti. Potrebbe poi esserci un fattore di correzione dovuto al tipo di alimentazione”, conclude Doninelli.

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