
Schivata la conferenza stampa, il Governo dovrà comunque presentarsi di fronte al Gran Consiglio. Lo farà – lo ricordiamo – il 25 agosto al Palacongressi di Lugano, durante una seduta straordinaria tutta dedicata al mini-arrocco. Subito richiesta dall’MpS, la proposta è stata infine avvallata da tutti i partiti non governativi e da parte del gruppo socialista. E se la Lega l’ha già deplorata ventilando anche l’ipotesi di disertarla, PLR e Centro hanno invece confermato la loro presenza. Insomma, salvo colpi di scena il quorum necessario di 46 deputati sarà raggiunto. “L’ordine del giorno prevede innanzitutto la sostituzione della deputata Aldi con il rientrante deputato Giancarlo Seitz. E poi si aprirà la discussione generale voluta dall’MPS con le oltre 30 adesioni proprio per capire il motivo di questo arrocchino che ai più non è comprensibile, non è noto”, ci ha spiegato il presidente del Parlamento ticinese Fabio Schnellmann.
Schnellmann: “Auspico un Governo al completo”
Dal canto loro, PLR, PS e UDC hanno fatto notare – in tre rispettive interpellanze – come il comunicato stampa diffuso mercoledì scorso alle 20 dopo la seduta extra-muros del Consiglio di Stato a Bedretto sia troppo stringato, così come troppo elusive sono state – sempre secondo loro – le dichiarazioni postume affidate, tutte quante, al presidente Norman Gobbi, che dovrà rispondere dopo la discussione generale. “Io l’ho sentito questa mattina e - come presidente del Governo - Norman Gobbi ci sarà. Ma l’auspicio è che ci sia il Consiglio di Stato al completo, anche perché questa decisione è stata presa all’unanimità; quindi, che si assumano le loro responsabilità”, ha proseguito Schnellmann.
Un invito alla Lega
E un invito il presidente Schnellmann lo rivolge anche alla Lega, che nel suo comunicato scrive ‘Noi ci saremo, forse’. Una risposta che non è andata giù al presidente del Gran Consiglio, il quale ha ritenuto tale affermazione “poco responsabile, perché - anche se straordinaria - è una convocazione; quindi, secondo me, il senso politico, così come il senso di responsabilità, invita a essere presente”. Anche se, va detto, di fronte a una scelta di competenza governativa il Parlamento non ha potere decisionale. “Non è che cambieremo noi la decisione, a meno che il Governo, di fronte alle nostre riflessioni, non decida lui stesso di cambiare. Ma noi come Gran Consiglio non abbiamo nessun potere decisionale”.
Critiche dei deputati
Di qui le critiche dei deputati in disaccordo o scettici. Dal PS invece arriva l’altolà affinché la discussione sia costruttiva, così come la richiesta di rinunciare al gettone di presenza, anche considerando i 2-3mila franchi dovuti alla trasferta. “Se un singolo deputato vuole rinunciare al gettone lo comunicherà al segretariato e lo farà. Ma mettere in votazione la richiesta per tutti non è possibile”. Al di là della discussione generale, sono tante e dettagliate le domande formulate dalle varie interpellanze: dai motivi e dall’efficacia della scelta, alle difficoltà dei due consiglieri di Stato implicati con i propri dossier. In tal senso, PS e PLR insistono molto sulla decisione di ricedere la responsabilità politica della polizia a Zali. Dal canto suo, l’UDC chiede lumi sugli obiettivi posti. Sempre il PLR, poi, pone tutta una serie di quesiti giuridici. Appuntamento, come detto, al 25 agosto.