
L'idea di dichiarare come bene culturale cantonale la fontana di Tita Carloni (detta anche il Sombrero) a Molino Nuovo, proposta dal DT negli scorsi giorni, ha suscitato perplessità da parte della Città di Lugano. Stando a quanto riporta il Corriere del Ticino, si tratta di una decisione giunta in modo inaspettato, con conseguenti disagi nei lavori pianificatori avviati da oltre cinque anni, complicando anche i progetti in corso presso il Municipio. La stessa municipale Karin Valenzano Rossi ha infatti dichiarato che la proposta cantonale di tutelare la fontana è emersa improvvisamente. Tuttavia, oltre alla questione della tutela, resta centrale la necessità di rispondere alle esigenze dei residenti del quartiere, raccolte nel tempo dalla Commissione di quartiere di Molino Nuovo, che ha sempre sostenuto la riqualificazione degli spazi, puntando a una piazza fruibile e aperta. Commissione che ha inoltre sottolineato che non vanno spesi fondi per progetti che non saranno realizzati nel breve termine. E la fontana? Valenzano Rossi ha spiegato al foglio di Muzzano che resta ancora da valutare come integrarla - se necessario - nei progetti a lungo termine.
Villa Carmine come spazio per il quartiere
In risposta alla proposta di riqualificazione di piazza Molino Nuovo e alla revisione del Piano regolatore, la Commissione ha anche ribadito la richiesta di uno spazio per il quartiere, utilizzando edifici esistenti, come Villa Carmine, già indicata per questo scopo. E l'idea sembra piacere anche all'Esecutivo cittadino. Il Sindaco Michele Foletti ha infatti confermato l’intenzione di convertire Villa Carmine per il quartiere. Tuttavia, questo approccio andava in netto contrasto con il progetto del gruppo CONT-S, che prevedeva la demolizione della fontana e nuove costruzioni. Un piano inizialmente accettato dalla Città, finché il Cantone ha espresso la necessità di tutelare la fontana facendo sospendere il progetto. Delle nuove costruzioni avrebbero infatti impedito la conservazione del monumento. E lo stesso vale per l’autosilo, poiché la costruzione sotterranea in aree tutelate è vietata. La Divisione spazi urbani ha quindi presentato una proposta intermedia per riqualificare la piazza, mantenendo la fontana nel lungo periodo (si parla di 15-20 anni) e coinvolgendo la Commissione di quartiere e la Commissione urbanistica.
Il misterioso interesse per la fontana
Infine, va notato che la questione della tutela cantonale della fontana non era mai stata discussa, né in ambito politico né tecnico. La Città sta valutando di opporsi a questa proposta, considerando anche che, in passato, il Cantone non aveva mai sollevato la questione della fontana quando suggeriva altri edifici da tutelare. Perché, dunque, questo improvviso interesse? Il CdT ha chiesto chiarimenti all’Ufficio dei beni culturali, senza tuttavia ottenere risposta. Ciò che è certo è che il "Sombrero" è un pezzo unico in Ticino, senza pari per le sue dimensioni e caratteristiche nel panorama del Moderno.