
Il Dipartimento del Territorio ha deciso di prendere una posizione forte sulla riqualificazione dell'area di piazza Molino Nuovo a Lugano. E lo ha fatto con determinazione, esprimendo chiaramente, nel parere preliminare sulla variante del Piano Regolatore, che "la fontana di Tita Carloni non si tocca". La proposta di demolire il Sombrero (soprannome dato alla fontana), prevista nel progetto che aveva ottenuto il consenso di un gruppo di esperti e realizzato dal team CONT-S è stata respinta a favore di una sua tutela come bene culturale di interesse cantonale. Una decisione - riportata dal Corriere del Ticino - che ha probabilmente sorpreso i più, considerando che arriva dopo oltre cinque anni di lavori di pianificazione, e che la possibilità di tutelare l'opera non era mai stata presa in considerazione nelle discussioni politiche, pubbliche o tecniche. La Città sta pertanto valutando di opporsi a questa misura, ma - nonostante le difficoltà finanziarie - sta comunque preparando un progetto intermedio che prevede la conservazione della fontana per almeno i prossimi 15 anni. Nonostante la sorpresa, l’esame preliminare suggerisce quindi che la fontana rappresenti "un unicum in Ticino, in quanto non esistono altre fontane in stile Moderno di simili dimensioni e caratteristiche".
L'area in questione
L'area interessata dalla variante è quella centrale di Molino Nuovo, che comprende la piazzetta e gli isolati circostanti fino a via Zurigo, compresa la zona tra via Trevano e la chiesa della Madonnetta. Il progetto che ha ottenuto il miglior riscontro da parte della Città, quello del gruppo CONT-S, prevedeva tra le altre cose la costruzione di un autosilo sotto piazza Molino Nuovo per ottimizzare gli spazi, con la creazione di un edificio chiamato "L'attivatore" e destinato a ospitare attività pubbliche. La fontana di Tita Carloni, però, era stata eliminata dal progetto. Degno di nota è che, tra i quattro gruppi di lavoro che avevano elaborato proposte, solo lo studio Habitat aveva scelto di mantenere l'approccio conservativo, prevedendo di preservare la fontana e ampliando la piazza rimuovendo dei parcheggi. Tornando al parere preliminare, il Dipartimento del Territorio ha mosso le carte sul tavolo, toccando uno degli aspetti più delicati: la fontana. Il primo problema sollevato riguarda la proposta urbanistica che prevede il rifacimento della piazza, con la demolizione della fontana, un intervento che il Dipartimento ritiene incompatibile con la sua proposta di tutelarla come bene culturale di interesse cantonale. Il secondo problema riguarda il progetto dell’autosilo e dell'Attivatore, che interferirebbero con la conservazione della fontana e altererebbero il carattere e le dimensioni della piazza, mentre l'edificazione sotterranea di edifici tutelati è da evitare.
Una pianificazione che va rivista
In sintesi, la conclusione del DT è chiara: "La pianificazione della piazza dovrà essere rivista per trovare una soluzione che concilia le esigenze di tutela del manufatto". È inoltre importante notare che l’unica parte del progetto che ha sollevato critiche è quella riguardante la piazza, mentre il resto della proposta è stato apprezzato. Questo è un segnale positivo per i proprietari degli immobili, che attendevano il parere del Cantone. Per quanto riguarda le soluzioni, la Città ha reagito prontamente, con un progetto intermedio già in fase di sviluppo dalla Divisione spazi urbani. Nonostante la sorpresa iniziale della tutela della fontana, la capodicastero Karin Valenzano Rossi ha spiegato che è stato avviato un progetto che mira a riqualificare la piazza, migliorarne l’utilizzo da parte dei cittadini e affrontare il problema delle isole di calore, mantenendo la fontana per i prossimi 15-20 anni. L'idea è quindi quella di non lanciare concorsi di progettazione senza la certezza che il progetto definitivo possa essere realizzato in tempi brevi, soprattutto considerando il piano investimenti già pieno per i prossimi anni. Il prossimo passo sarà il coinvolgimento della Commissione urbanistica e della Commissione di quartiere per raccogliere suggerimenti da integrare nel progetto.