
Tutto è bene quel che finisce bene. Il titolo che William Shakespeare ha dato alla propria commedia vale anche per Werner Kropik e la sua bicicletta. Il documentarista, ospite di Ticinonews estate, ha infatti ritrovato la sua compagna di mille avventure che qualcuno gli aveva rubato a maggio, sotto casa sua, in pieno centro a Lugano e con cui, partendo proprio dalla Città sul Ceresio, era arrivato a Hong Kong.
"Ho ri-rubato la mia bici"
Qualcuno, spiega, "ha avvisato la bicicletta mentre stava correndo a Gandria. L'ha notata anche grazie a un adesivo di Teleticino che avevo messo sul telaio per coprire un po' di ruggine. Il mezzo era legato con un lucchetto abbastanza robusto e così ho avvertito la Polizia". Il furto, ricordiamo, era stato denunciato da Kropik. Gli agenti hanno però detto al documentarista che "non sarebbero riusciti ad arrivare sul posto con una pattuglia e per questo mi sarei dovuto arrangiare. Così ho preso un martello, ho spaccato il lucchetto e ho ri-rubato la mia bicicletta. Mi dispiace per il lucchetto, valeva più della bici, ma per me è stato come ritrovare la moglie". E infatti oggi, a Melide, Kropik è arrivato proprio con quella vecchia Kettler nera.
"Una vita in viaggio"
Negli studi di Melide Kropik, oltre ad annunciare il ritrovamento della sua bicicletta, ha anche presentato il suo libro, intitolato "Una vita in viaggio". Un'idea nata "visto l'avanzare dell'età, perché quando si diventa vecchi si vuole lasciare qualche traccia del proprio passato". Un racconto in cui vengono descritte tante avventure, soprattutto in Asia, ma alcune anche dentro i confini cantonali. "Molti ticinesi non conoscono il Ticino, ed è un peccato perché anche qui abbiamo dei posti fantastici. Viviamo in un paradiso, specialmente in estate con tutte le valli laterali e le pozze in cui si può fare il bagno. Non serve andare in Thailandia con l'aereo, anche qui possiamo godere di una natura fantastica", conclude il documentarista.