Morcote
Gli spaghetti crescono sulle piante? C'è del vero in questo pesce d'aprile
© Morcote
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Redazione
4 mesi fa
La storia del documentario girato dalla BBC fra il Ticino e l'Inghilterra che andò in onda nel 1957. Centinaia le telefonate dei telespettatori. L'emittente: "Mettete un rametto in una scatola di pelati e sperate per il meglio".

Fino a questo momento abbiamo scherzato, ovviamente, ma non scherziamo quando vi raccontiamo del documentario sulla raccolta degli spaghetti che venne prodotto e mandato in onda il 1° aprile 1957 dalla tv inglese BBC all’interno del programma ”Panorama”. Molti, neanche allora, si resero conto che fosse un pesce d'aprile.

La storia

Si dice che l’idea dell’albero degli spaghetti venne in mente all’allora cameramen della BBC, di origine austriaca, Charles de Jaeger che venne ispirato da una battuta di un suo professore ai tempi della scuola. All’epoca l’insegnante si divertiva a prendere in giro i suoi alunni affermando che: “avrebbero creduto a qualsiasi cosa anche che gli spaghetti crescessero sugli alberi”. Secondo un’altra versione dei fatti, l’idea geniale fu pensata sempre da  Charles de Jaeger insieme all’allora addetto della pubblicità presso l’Ufficio nazionale svizzero a Londra, Albert Kunz. I due erano andati a pranzo in un ristorante italiano, dove avevano scelto di mangiare spaghetti alla bolognese. La pietanza suggerì loro l’idea dello scherzo. Una volta deciso di sperimentare il pesce d’aprile sugli alberi di St James’s Park, notarono che la pasta cotta cadeva dai rami. Andò meglio con quella fresca, ma de Jaeger e Kunz rischiarono d’essere multati da due agenti di polizia per danneggiamento delle piante.

Budget di 100 sterline

Charles de Jaeger rivelò la sua idea sugli spaghetti al direttore di rete Michael Peacock (1929-2019), il quale acconsentì versandogli per la produzione del servizio la somma di cento sterline. Le location scelte furono, oltre alla già citata Morcote, uno stabilimento per la produzione della pasta a St Albans, alle porte di Londra e l’hotel Castagnola in Svizzera. Per la messinscena, Charles de Jager scelse degli alberi di alloro sui rami dei quali appese gli spaghetti umidi non cotti.

Le riprese

Protagonisti del filmato furono sei lavoratori locali, ripresi mentre raccoglievano gli spaghetti e li stendevano al sole. Una volta cotta, la pasta veniva servita a tavola in un ristorante ticinese. Le riprese durarono tutto il giorno e furono ripetute più volte perché ai partecipanti scappava da ridere. A stento riuscivano infatti a mantenere un’espressione seria.

Richard Dimbleby

Per rendere più credibile il pesce d’aprile, fu coinvolto Richard Dimbleby (1913-1965), conduttore del programma televisivo ”Panorama”. Sua la voce fuori campo che accompagnava il servizio sull’albero degli spaghetti. Anche le musiche furono scelte ad hoc, richiamando un’atmosfera tutta italiana (trattandosi di spaghetti): Spring in Ravenna di Hans May (1886-1959) e Neapolitan Love Song di Walter Stott (1924-2009).

Inglesi ingenui, centinaia di telefonate

Bisogna considerare che lo scherzo funzionò, perché all’epoca, in Gran Bretagna, gli spaghetti erano poco conosciuti e molti non ne conoscevano la composizione a base di frumento, farina ed acqua. Si stima che quella sera almeno otto milioni di telespettatori videro il programma. In centinaia subissarono di chiamate il centralino della BBC: alcuni increduli, altri per chiedere informazioni sulla coltivazione dell’albero degli spaghetti. La risposta fu: “mettete un rametto in una scatola di pelati e sperate per il meglio”.

Lo scherzo più bello

Il direttore generale della BBC, Sir Ian Jacob, non fu informato della bufala. Parlando al telefono con Albert Kunz, ammise di essersi sorpreso come la maggior parte dei telespettatori e di aver consultato l’enciclopedia per informarsi sull’origine degli spaghetti. Fino ad oggi, il reportage di “Panorama” resta uno dei più famosi pesci d’aprile di tutti i tempi, probabilmente il primo a utilizzare il mezzo televisivo. ( Anni dopo l’americana CNN definì quella dell’albero degli spaghetti: “la più grande bufala che qualsiasi istituzione giornalistica rispettabile abbia mai inventato”). Il successo dello scherzo non danneggiò la carriera di Albert Kunz, che divenne direttore dell’Ufficio nazionale del turismo svizzero di Londra, funzione che svolse fino alla pensione, nel 1988. Kunz realizzò anche il Centro svizzero, esempio di architettura innovativa concepito per mettere in mostra la cultura e la gastronomia elvetiche ed incoraggiare il turismo. L’edificio fu demolito nel 2007, ma lo scherzo degli spaghetti riesce ancora a far sorridere migliaia di persone in tutto il mondo.