Edilizia
Gli impresari costruttori sullo sciopero: "Sono strumentalizzazioni sindacali"
Redazione
un giorno fa
Nicola Bagnovini, direttore della Società impresari costruttori ticinese, commenta la mobilitazione odierna del settore edile indetta dai sindacati sul rinnovo del Contratto collettivo di lavoro nazionale. "Le trattative sono in corso, ma vanno fatte nelle sedi opportune".

"Una violazione netta e palese di un articolo dell'attuale contratto, quello in cui si dice che bisogna garantire la pace sul lavoro". Nicola Bagnovini, direttore della Società impresari costruttori ticinese, commenta così lo sciopero odierno del settore edile ticinese indetto dai sindacati. Il tema al centro della mobilitazione? Le trattative a livello nazionale per il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro. "Stigmatizziamo queste manifestazioni, le trattative ci sono e vanno svolte nelle sedi opportune", aggiunge.

"Non si può parlare di stallo"

I sindacati lamentano uno stallo delle trattative a livello nazionale, così come un peggioramento delle condizioni di lavoro. "Non si può parlare di stallo", replica Bagnovini. "Di incontri ce ne sono stati, ce ne sarà uno anche settimana prossima. Le trattative continuano e il punto della discordia è uno: noi abbiamo chiesto di creare un nuovo contratto, un accordo più semplice e facile da applicare e controllare".

"Gli stipendi li fanno i datori di lavoro"

I lavoratori dicono che si chiede sempre più velocità e flessibilità. Quest'ultimo "è un aspetto ricercato sia dai datori di lavoro sia dai dipendenti. Infatti con la nostra proposta si cerca di permettere di accantonare delle ore per proprio uso". Mentre per quanto riguarda tutte le rivendicazioni dei sindacati, "se dovessimo monetizzare tutte le loro richieste ci sarebbe un +15%, ovvero 750 franchi al mese in più per ogni lavoratore. Noi ci troviamo al tavolo delle discussioni, ma gli stipendi vengono fatti dai datori di lavoro".