
Oggi, 31 maggio, si tiene la Giornata mondiale contro il fumo. Per l’occasione mercoledì a Lugano l’Associazione Svizzera Non-fumatori ha organizzato un pomeriggio di sensibilizzazione. I fari sono soprattutto puntati sui giovani e le sigarette elettroniche. Infatti coloratissime, di tendenza, divertenti e sexy, le nuove e-cig continuano a fare breccia soprattutto fra giovanissimi anche grazie a video con pubblicità aggressive che bombardano internet, smartphone e social. In Svizzera l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ritiene che 5,7% dei giovani tra i 15 e i 24 anni ne faccia uso: una tendenza data al rialzo. In Ticino nel 2023 ne è vietata la vendita a giovani minori di 18 anni. E sono proprio loro, giovani e sigarette elettroniche, i protagonisti del pomeriggio informativo che ha riunito medici, giornalisti, politici, accademici nella lotta al tabagismo.
"È un problema"
"È un problema - spiega a Ticinonews Mauro Realini, responsabile CAS in Tabaccologia alla SUPSI - perché l’industria del tabacco, come sempre in quanto lo ha dimostrato nei decenni precedenti, è molto sapiente nel leggere i fenomeni culturali e sociali, le mode e trasformarle in battage pubblicitari di un’altissima efficacia". "Tu fumi queste sigarette - aggiunge Realini -, ma in fondo sono innocue, hanno un buon gusto, non puzzano. Quindi le industrie hanno saputo veramente rovesciare tutta quell’immagine vecchia e stantia che si portava la sigaretta classica. Dietro ci sono agenzie pagate milioni di dollari che fanno proprio questo dalla mattina alla sera".
Un'offensiva promossa su più livelli
L’offensiva è promossa a più livelli dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) secondo cui l’industria del tabacco sta investendo enormi risorse proprio sul target giovanile. Addirittura, i gusti "gomma da masticare" o "caramella" paiono volutamente creati per essere venduti ai bambini. Il tema fa discutere anche il cinema: a ottobre Netflix ha sfornato "Big Vape", documentario sulla storia del crollo della controversa società di sigarette elettroniche Juul: da piccola startup ad azienda miliardaria che ha scatenato un’epidemia di dipendenza giovanile e malattie polmonari.
Nocive e non ecologiche
Si dice che le sigarette elettroniche non facciano male, ma è davvero così? "No, questo lo dico chiaramente", risponde Realini. "Sicuramente rispetto al fumo da tabacco sono meno nocive", ma su quanto siano meno nocive, da una situazione in cui sembravano non esserci criticità "piano piano iniziano ad uscire delle zone d’ombra". Per non parlare del danno ecologico: a questo proposito durante l'incontro è stato proiettato un video dell’OMS che punta il dito proprio contro i danni ambientali legati al consumo di tabacco. "È molto importante che la gente sappia che per esempio tutte le sigarette monouso che vengono commerciate oggi contengono delle sostanze nocive per l’ambiente", conferma a Ticinonews Alberto Polli, membro dell'Associazione Svizzera Non-fumatori.
In Ticino fuma il 32% della popolazione
Non solo e-cig: con 9500 morti annuali per fumo (ovvero 26 decessi al giorno) e due milioni di fumatori, il consumo di tabacco rientra tra i problemi più gravi della salute pubblica in Svizzera. "La politica di prevenzione del tabagismo" fornisce un importante contributo per arginare il problema a cui in Ticino si aggiunge anche il "Programma d’azione cantonale". Si stima che nel nostro cantone fumi il 32% della popolazione, con un’incidenza superiore alla media nazionale. Da quest’anno la pubblicità per questi prodotti sarà quasi del tutto vietata in conseguenza dell’attuazione dell'iniziativa sul tabacco, accolta dal popolo nel febbraio del 2022. "Purtroppo la politica viene influenzata dalle multinazionali del tabacco", afferma Polli. "Durante le ultime elezioni federali, alcuni partiti sono stati sovvenzionati dalla Philipp Morris, e questo affinché non prendano delle decisioni a favore di una legislazione che potrebbe limitare il fumo specialmente tra i giovani".