Lugano
Ghisletta sul piano finanziario della Città: "È ingiusto, inaccettabile ed ingannevole"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
un giorno fa
Raoul Ghisletta, municipale de La Sinistra di Lugano, commenta il piano finanziario 2026-2033 presentato oggi dalla Città. "È ingiusto per la maggior parte della popolazione", scrive in una nota.

"Ingiusto, inaccettabile ed ingannevole". Poche ore dopo la presentazione da parte della Città, è arrivato il commento di Raoul Ghisletta, municipale di Lugano per La Sinistra sul piano finanziario 2026-2033, con cui il Municipio intende ridurre progressivamente il debito che dopo un picco di 1,356 miliardi nel 2030, dovrebbe scendere a 1,153 miliardi nel 2033. Lo fa ricordando che già nel 2018, quando era consigliere comunale tra le fila del Ps, aveva presentato una mozione per "far rientrare il debito pubblico in una dimensione ragionevole". Un atto parlamentare "respinto sia dal Municipio, sia dalla destra: la maggioranza politica a Lugano non ha mai voluto trovare un accordo sulle finanze con la sinistra e prosegue anche oggi imperterrita sulla sua strada".  

Ingiusto

Per Ghisletta il piano è "ingiusto per la maggior parte della popolazione, perché impone misure di risanamento per 23 milioni di franchi annui (pari al 10% della spesa gestibile da parte della Città), che in gran parte ricadranno sulla cittadinanza". Peraltro, aggiunge,  "si intravvede la pericolosa tendenza a calare dall’alto i tagli, bypassando chi conosce la macchina amministrativa e i bisogni importanti da soddisfare. I processi di miglioramento amministrativo sono doverosi, mentre sono ingiusti i tagli ai danni dei più deboli e delle realtà socialmente e culturalmente attive in Città".

Inaccettabile

La manovra è anche giudicata "inaccettabile per la qualità di vita nei quartieri, perché porta ad un declino della progettualità del Comune ed impone una rinuncia a tanti investimenti utili alla popolazione, dei quali si parla da anni. Lugano è una città di quartieri, che subiscono il cambiamento climatico e che devono contrastare i fenomeni sociali disgregativi, per cui non ci si può limitare ad investire nei grandi progetti sportivi e congressuali".

Ingannevole

Infine il municipale ritiene il piano "ingannevole, sia per la sua impostazione ideologica, sia per l’uso scorretto che fa della parola 'rivalorizzazione' per denominare il piano di vendita di beni della Città. I sostenitori del piano finanziario non ammettono che la vendita dei gioielli di famiglia (frutto dei risparmi accumulati dagli amministratori del passato) serve a coprire i prestiti contratti per gli investimenti recenti, che sono stati varati senza mai affrontare il problema della crescita del debito oneroso (crescita principalmente dovuta ai 240 milioni investiti nel polo sportivo di Cornaredo e del Maglio). Non vi è quindi alcuna assunzione di responsabilità politica su un problema, che era già stato sollevato dal sottoscritto e dai consiglieri comunali Fumasoli, Jermini e Zoppi il 26 giugno 2018".