Ticino
Fornì l’arma con cui venne commesso il delitto di Aurigeno: accusato di assassinio
Redazione
2 anni fa
L’uomo, un impresario bellinzonese già noto per il caso dei permessi falsi, è stato arrestato negli scorsi giorni per una serie di furti. Si è detto estraneo alla vicenda della pistola.

Si arricchisce di nuove informazioni la vicenda dell’omicidio avvenuto ad Aurigeno l’11 maggio scorso. Ricordiamo che il delitto era stato commesso con un’arma, una pistola, rubata nel Locarnese. L’autore del furto era stato arrestato alla fine di maggio. Stando a quanto riferisce la Rsi, soggiornava a Bellinzona, nell’appartamento del titolare della ditta che nel 2017 venne travolta dallo scandalo dei permessi falsi. Il ladro afferma di avere consegnato l’arma proprio all’impresario, che a sua volta l’avrebbe venduta all’omicida.

L’accusa

L’imprenditore è stato arrestato negli scorsi giorni per una serie di furti. Gli inquirenti gli hanno contestato anche la vicenda della pistola, a cui però si è detto estraneo, dichiarando di non sapere nulla in proposito. Per il momento l’impresario è accusato, al pari del 42enne che ha esploso i colpi che hanno provocato la morte del custode delle scuole ai Ronchini, del reato di assassinio. Resta da stabilire se in qualità di complice, o di correo. L’uomo dovrà rimanere in carcere almeno fino alla fine di settembre. Così ha deciso Ares Bernasconi, il giudice dei provvedimenti coercitivi, rilevando nei suoi confronti sia il pericolo di inquinamento delle prove sia quello di fuga .