
La Fiera di San Martino è una delle tradizioni più radicate del Mendrisiotto. Ogni novembre, animali, profumi di formaggi e bancarelle artigianali trasformano il quartiere in un grande mercato a cielo aperto, attirando migliaia di visitatori. Ma quest’anno, più che i prodotti tipici, a far discutere sono gli spostamenti dei venditori ambulanti. Diverse bancarelle sono state infatti trasferite verso aree considerate più periferiche. Una scelta che, secondo molti commercianti, rischia di penalizzare chi vive di queste giornate di vendita.
“Così perdiamo visibilità”
A raccogliere la protesta dei venditori è stata la Lega dei Ticinesi, che ha depositato un’interrogazione in Municipio. Il primo firmatario Massimiliano Robbiani spiega a Ticinonews come “la Fiera di San Martino sia un’occasione importante per il piccolo commercio locale”, ma che “con questa nuova disposizione, alcuni venditori si trovano troppo lontani dal cuore della manifestazione”. Secondo l’interrogazione, i commercianti non sarebbero stati adeguatamente ascoltati nella fase di pianificazione. “Se il dialogo fosse più aperto, molte questioni si risolverebbero prima”, sottolinea Robbiani.
Il Municipio: “Sicurezza e funzionalità prima di tutto”
Dal canto suo, il Municipio respinge le critiche. Il capo dicastero Cultura, sport ed eventi di Mendrisio, Paolo Danielli, afferma che “la riorganizzazione nasce da un’occasione concreta, con la possibilità di utilizzare nuovi spazi e migliorare la fruibilità della fiera”. Secondo l’Esecutivo, “le preoccupazioni dei venditori sono legittime ma preventive: la prova del nove sarà questo weekend”. Danielli conferma inoltre che, al termine dell’edizione, verranno raccolti i feedback di espositori e visitatori per valutare eventuali aggiustamenti futuri. Un dialogo che potrebbe stemperare le tensioni e riportare la Fiera di San Martino al centro della scena: tra profumi, animali e colori d’autunno, ma anche tra le inevitabili sfide di una tradizione che cerca di evolversi senza perdere la propria anima.
