Ticino
Ex Macello, Valenzano Rossi interrogata ancora
Immagine © CdT/ Chiara Zocchetti
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Marco Jäggli
4 anni fa
Riparte l’inchiesta sui fatti legati alla demolizione di parte del centro sociale. Ora Pagani deciderà se proseguire con il decreto d’abbandono, ma l’avvocato Castelli non sembra soddisfatto delle risposte. Brunetti: “La mia assistita ha risposto su fatti già chiariti”

La municipale di Lugano Karin Valenzano Rossi è stata sentita oggi nuovamente dal Ministero pubblico riguardo i fatti relativi alla demolizione di parte dell’ex Macello, fatti occorsi nella notte tra il 29 e il 30 maggio. L’avvocato Costantino Castelli aveva infatti chiesto e ottenuto un supplemento di indagini per accertare eventuali responsabilità penali, per cui Valenzano Rossi era stata convocata come imputata nel procedimento per cui il procuratore generale Andrea Pagani aveva prospettato, più di un mese fa, il decreto d’abbandono.

Castelli insoddisfatto
Costantino Castelli che in questa fase del procedimento ha potuto porre le sue domande alla municipale, ma ha dichiarato ai microfoni della Rsi di essere insoddisfatto per la mancanza - a suo dire - di chiarimenti ricevuti. Karin Valenzano Rossi avrebbe infatti risposto alle domande facendo riferimento a quanto messo a verbale in precedenza dagli inquirenti.

Brunetti: “Domande su fatti già chiariti”
Elio Brunetti, avvocato di Karin Valenzano Rossi, ha invece dichiarato, in merito all’interrogatorio della sua assistita, che le “numerose domande” dell’avvocato Castelli “si riferivano tutte a fatti già chiariti (...) nelle sue due precedenti audizioni ad eccezione di un paio di domande su fatti non noti o non di competenza della mia mandante.” E che l’imputata “ha quindi potuto riferirsi a quanto aveva già esaurientemente dichiarato in occasione delle sue precedente verbalizzazioni”. A suo dire il Procuratore Generale Andrea Pagani non avrebbe invece posto domande.

Cosa succede adesso?
Ora si prospettano diverse strade, dall’apertura di un decreto d’accusa alla conferma del decreto d’abbandono, che secondo quanto dichiarato la settimana scorsa dallo stesso Ministero Pubblico sembrerebbe essere l’ipotesi più probabile. A quel punto all’avvocato degli autogestiti resterebbe eventualmente la possibilità del ricorso al giudice della Corte dei reclami penali, Nicola Respini.

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