
Lo scorso 1° settembre, in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico, la Direzione del DECS ha tenuto la consueta conferenza stampa per illustrare le situazioni, i temi e i problemi con cui sarà confrontata la scuola ticinese. Tra i vari argomenti trattati “non è stato affrontato quello del rapporto tra docenti formati e sbocchi professionali per i diversi ordini di scuola”, segnala in un’interpellanza il deputato Mps Giuseppe Sergi. Come mostrano le cifre, "per la scuola dell’infanzia il numero di allievi passa da 7'520 a 7'400; per quella elementare, da 14'400 a 13'880". Per questi due ordini scolastici “si registra inoltre una diminuzione di 25 docenti nella scuola dell’infanzia e di 45 in quella elementare”. A ciò “si aggiunge il dato delle medie: pur rimanendo pressoché invariato il numero degli studenti, si rileva una riduzione significativa di insegnanti, che scendono di 120 unità, da 1'780 a 1'660”. Le relative tabelle “riportano proiezioni relative alle ultime settimane di agosto e possono avere anche un carattere in parte aleatorio", scrive Sergi. Tuttavia, "poiché sono state elaborate nello stesso periodo estivo, riteniamo che la comparazione possa considerarsi attendibile.
Le domande
La comparazione, inoltre, “solleva interrogativi in merito al fabbisogno di docenti, tema di discussione negli ultimi mesi, soprattutto riguardo al numero di insegnanti da formare”, si legge ancora nell’atto parlamentare. Infine, “val la pena sottolineare come anche nel settore medio superiore vi sia un importante calo di unità di insegnanti, che scendono da 615 a 580”. Si chiede quindi al Consiglio di Stato quali sono le ragioni della flessione del numero di allievi e docenti e se l'Esecutivo ritiene che essa sia dovuta a una situazione congiunturale o che prefiguri una tendenza destinata ad ampliarsi in futuro. Sergi vuole anche sapere su quali scenari, se ce ne sono, si sta lavorando in materia di evoluzione del numero di studenti e del fabbisogno di insegnanti. Considerati questi dati, "il Governo cantonale non ritiene opportuno rivedere quanto previsto nell’art. 9 del mandato di prestazione, e cioè la forchetta del numero di studenti (equivalenti a tempo pieno, ETP, medi annui) per le scuole dell’infanzia, le elementari e le medie, al fine di evitare il ripetersi di situazioni analoghe a quelle vissute lo scorso anno, con i docenti abilitati all’insegnamento dell’italiano nelle SMS?"