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Il 9 giugno i ticinesi saranno chiamati alle urne per esprimersi -tra i vari temi- sulle misure di compensazione per le pensioni statali, ovvero la modifica della Legge sull'Istituto di previdenza del Canton Ticino (Lipct), approvata lo scorso ottobre dal Gran Consiglio. Per sensibilizzare i ticinesi sul tema e ribadire l'importanza delle misure di compensazione per le pensioni statali, questo pomeriggio la Rete in Difesa delle Pensioni (ErreDiPi), ha organizzato una manifestazione a Bellinzona che ha visto la partecipazione anche di Unia, del Movimento della Scuola, dell'Associazione docenti delle scuole medie superiori, dell'Mps e del Pop. "Ho visto persone determinate (presenti nella capitale erano circa 200 persone ndr), gente che è venuta a manifestare nonostante ci sia una certa fatica, perché ci stiamo avvicinando alla fine dell'anno scolastico e molti dei presenti sono docenti", ha spiegato a Ticinonews Enrico Quaresmini, portavoce di ErreDiPi. "A giugno 17 mila persone rischiano di perdere due mensilità su dodici della propria rendita pensionistica, è questa la vera posta in gioco alle prossime votazioni. Migliaia di persone che non hanno nessuna colpa per la situazione che si è creata".
"Spero passi il sì alle urne"
Il voto si avvicina, l'appuntamento -come detto- è per il 9 giugno. Alle urne, per Quaresmini, i dipendenti pubblici riusciranno a portare a casa questa battaglia. "Lo spero e lo penso, stiamo parlando di 17 mila persone e non si tratta solo di statali, ma anche di chi lavora nel settore parapubblico. Individui accumunati da una cosa: versano tanti contributi e da tempo vedono erodersi questi contributi perché quello che si paga non si riflette sugli avere di vecchiaia. Non è corretto, non è mai successo che si tagli così tanto. Questi lavoratori non lo meritano". Mentre se il 9 giugno i ticinesi dovessero votare no? "Vedremo, lotteremo fino in fondo", ha concluso il portavoce.