Ticino
“Dispiaciuto non si sia continuato il dialogo”
Redazione
4 anni fa
Roberto Badaracco si esprime sullo sgombero, avvenuto dopo che era riuscito a stabilire un canale di comunicazione con gli autogestiti: “Eravamo rimasti che ci saremmo sentiti la mattina. Abbiamo sempre chiesto una presa di contatto e questa volta c’era stata”

Prima che avvenisse lo sgombero dell’ex macello, avvenuto lo ricordiamo a seguito della rioccupazione degli autogestiti, Roberto Badaracco era stato contattato da membri del Molino per aprire un canale di trattative, cui aveva risposto positivamente. Trattative interrotte dallo sgombero, deciso nella notte a suo dire a sua insaputa. Il vicesindaco di Lugano ha raccontato l’accaduto ai microfoni di Ticinonews, in un’intervista precedente alla presa di posizione del Municipio: “Io ero stato contattato ieri, in maniera molto strana, avevo parlato con loro ed eravamo rimasti che ci saremmo visti la mattina successiva per discutere. Chiaramente la mattina è arrivata che erano già sgomberati quindi non c’è stata la possibilità di farlo”.

Ma come si è arrivati a questo sgombero se la posizione era di non intervenire, proprio vista l’esistenza di questo canale di dialogo?
“Questo bisogna chiederlo alla polizia o al Sindaco. C’era una decisione del Municipio che dava facoltà al Sindaco di prendere decisioni su questo ma eravamo rimasti che questa notte non si sarebbe fatto nulla, proprio in previsione di quest’ultimo contatto che c’era stato”.

C’è quindi un po’ di amarezza da parte sua?
“Mi dispiace un po’. In questi mesi abbiamo sempre detto come Municipio che ci aspettavamo una loro presa di contatto, questa volta in maniera sorprendente c’è stata e purtroppo non è stata possibile continuarla. Anzi ora mi stanno accusando di essere un traditore e di aver loro mentito. Non è così, ma è quello che sembra da come sono andate le cose”.

Ma quindi come successo a maggio c’è stato una sorta di pasticcio di comunicazione all’interno del Municipio? Come si spiega tutto questo?
“Chiaramente ora una risposta non posso darla, devo prima sentirmi con i colleghi. Probabilmente ci sono stati motivi di polizia, forse dopo aver dialogato con il Sindaco, ma ora è difficile rispondere”.

La situazione è un po’ in stallo visto che rimane una ragazza sul tetto. Come pensate di intervenire?
“Penso che le persone rimarranno finché la ragazza non deciderà di scendere. A quel punto qui non ci sarà più nessuno, verrà chiusa l’area e sorvegliata e poi noi come Municipio sicuramente ci sentiremo per fare il punto sulla situazione”.

Successivamente all’intervista, nel primo pomeriggio il Municipio ha emanato una nota in cui dichiara che era stato dato mandato al Vicesindaco di ricontattare gli occupanti “per ribadire loro la totale disponibilità del Municipio a riconsegnare masserizie ed effetti personali ai legittimi proprietari, secondo le modalità già concordate con l’avv. Costantino Castelli nel corso dell’estate”.

Anche Mattea David, consigliera comunale socialista, prima dello sgombero ha tentato di aprire una finestra di dialogo con gli autogestiti. “Ho cercato di capire quali fossero le esigenze e il motivo che li ha portati a rioccupare l’area. Gli autogestiti hanno chiaramente manifestato la loro delusione verso il Municipio, verso me stessa e tutti in generale. Hanno inoltre rilasciato le loro richieste, ovvero la scarcerazione delle persone arrestate (a quel punto erano solo due) e il riconoscimento dell’autogesionte, la richiesta principale. Hanno inoltre denuciato le aggressioni nei confronti dei civili”.

Una finestra di dialogo che si è tuttavia chiusa dopo lo sgombero della polizia. “La finestra di dialogo è stata possibile anche grazie al vicensindaco Roberto Badaracco, che si è sempre mostrato disponibile. Gli autogestiti volevano parlare con lui e questa mattina si è ancora recato sul posto. La finestra è venuta a chiudersi quando alle 05.00 di mattina è avvenuto lo sgombero, con il fermo di altre 11 persone. La fiducia riposta in noi in quanto istituzioni è venuta quindi a mancare. Ogni opportunità di dialogo in questo momento non c’è più”.

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