Il caso
"Di arrocchi e pastrocchi"
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Redazione
5 giorni fa
È il titolo di un'interpellanza inoltrata al Governo ticinese da Sergio Morisoli, Alain Bühler, Raide Bassi, Andrea Giudici, Aline Prada, Roberta Soldati e Tiziano Galeazzi per il gruppo UDC.

"Non ci dilunghiamo nei preliminari: i fatti sono conosciuti, i retroscena sono immaginabili mentre la giustificazione razionale della pessima decisione del Governo rimane sconosciuta e tale rimarrà". Inizia così un'interpellanza, etichettata come 'urgente', inoltrata al Governo ticinese da Sergio Morisoli, Alain Bühler, Raide Bassi, Andrea Giudici, Aline Prada, Roberta Soldati e Tiziano Galeazzi per il gruppo UDC. Il tema è ormai noto ai più: l'arrocco, o meglio, l''arrocchino' fra Gobbi e Zali, annunciato dal Consiglio di Stato mercoledì sera dopo la sua seduta extra-muros a Bedretto. Una via di mezzo che non ha però trovato l'appoggio della politica, con prese di posizione da parte di alcuni partiti e della stampa ticinese. Ma non solo. Dalle fila del PLR è già arrivata una petizione online lanciata su change.org dagli ex granconsiglieri Giovanna Viscardi e Giorgio Galusero che chiedono al Governo di fare marcia indietro rispetto a quanto deciso nell'ultima seduta. Ma attacchi sono già arrivati anche dai Verdi, i quali attaccano la decisione dell'Esecutivo. Ma già il giorno prima di questa decisione l'UDC criticava duramente la decisione del Consiglio di Stato. “Una vera riorganizzazione dei Dipartimenti può essere auspicabile, ma solo se pensata con serietà, con tempistiche adeguate, con la necessaria tranquillità e con l’obiettivo di migliorare i servizi pubblici. Non così. Non a legislatura avanzata e non per rispondere, come ormai tutti hanno capito, a logiche di convenienza personali", si leggeva nel comunicato democentrista. “Non entreremo più nel merito di questa assurda decisione e nelle polemiche inutili a seguire, ma non mancheremo di evidenziare, cammin facendo, con fermezza e trasparenza verso i cittadini le lacune e le conseguenze negative concrete di quanto deciso".

L'interpellanza

Per coerenza con la posizione presa e comunicata, "non ci occupiamo e non vogliamo alimentare le speculazioni, i dubbi, i sospetti e le dietrologie su questa triste vicenda; vogliamo però porre al Governo alcuni interrogativi necessari, sperando di avere risposte esaustive, affinché tutti possano conoscere i fatti concreti". Per questo motivo viene chiesto al Governo:

1. Quali sono le lacune, le manchevolezze o altre difficoltà rilevate, dopo oltre un decennio di attività con gli stessi titolari dei Dipartimenti, che hanno spinto il Governo all’unanimità a trasferire da un Consigliere all’altro la Magistratura e la Polizia e quindi la Divisione delle costruzioni?

2. Tenuto conto che la fuga in avanti dell’arrocco annunciato unilateralmente, poi bloccata dal Governo, non poteva nascere ed essere originata in pochi minuti; si presume che quasi certamente a monte ci sia stata una preparazione seria con i pro e i contro della manovra. Se si, il Governo ne era a conoscenza e ha approfondito i contenuti, quali?

3. A sostegno della decisione di ieri, quali sono gli obiettivi misurabili e concreti di miglioramento che il CdS si è fissato ed ha imposto ai due Capi Dipartimento? E in che termini di tempo?

4. Il Governo è certo e convinto che questo cambiamento porterà a sanare in solo poco più di 1 anno e mezzo ( inizio 1. Settembre 2025) dalle elezioni cantonali 2027, quelle situazioni che da oltre un decennio non sono state risolte?

5. Entro quando Governo e Parlamento riceveranno la strategia di cambiamento con le soluzioni, i cambiamenti di Leggi e di Regolamenti per ottenere i miglioramenti auspicati ( vedi punto 3.)?

6. In che misura la decisione presa va a migliorare o a peggiorare la situazione finanziaria nel senso del pareggio dei Conti?

7. Sono previsti licenziamenti, trasferimenti o ricollocamenti di dirigenti o funzionari?