Ticino
L'UDC contro il Governo sul mezzo arrocco: "Un minestrone istituzionale"
©Gabriele Putzu
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Redazione
12 ore fa
Il partito critica duramente la decisione del Consiglio di Stato di optare per un parziale trasferimento di competenze tra Zali e Gobbi.

"Il Governo ha trasformato una pessima proposta di arrocco in qualcosa di ancora peggiore: un minestrone istituzionale". L'UDC non perde tempo e e critica aspramente la decisione del Governo di procedere a un trasferimento parziale di Divisioni e competenze tra Claudio Zali e Norman Gobbi al posto dell'arrocco dei Dipartimenti, come ipotizzato inizialmente. Una proposta che era già stata ritenuta "inopportuna" a meno di 20 mesi dalle elezioni. Per l'UDC si tratta dell'ennesima conferma che "il cosiddetto “Governo del Mulino Bianco” non riesce a governare con visione e fermezza. Si piega agli interessi di bottega e dirige alla giornata", si legge in un comunicato diramato in serata. "Incapace di decidere ciò che andava fatto — ovvero respingere il tentativo scomposto di arrocco dei Dipartimenti — l’Esecutivo ha preferito costruire un compromesso confuso, tecnicamente fragile e politicamente miope. Un compromesso che ha un solo nome: minestrone istituzionale".

Evitato un confronto interno

Secondo il partito si è probabilmente voluto evitare il confronto interno per mantere l'apparente quiete dell'Esecutivo, "a scapito però della funzionalità dell’amministrazione cantonale e dell’interesse della cittadinanza. Una riorganizzazione decisa non per esigenze oggettive, ma per rispondere a interessi personali e a equilibri interni tra Consiglieri". In un’amministrazione "già appesantita da ritardi e inefficienze", prosegue l'UDC, "l’unico risultato prevedibile sarà un ulteriore aumento della burocrazia, una maggiore confusione interna e uno stallo sui dossier prioritari per il Cantone".

Mancanza di coraggio politico e visione aziendale

L’UDC Ticino infine denuncia "l’assenza di coraggio politico e di visione aziendale" da parte dell’intero Consiglio di Stato, che invece dovrebbe concentrarsi sulle vere urgenze del Cantone: "una mobilità sempre più inefficiente, una giustizia in affanno, una burocrazia soffocante, una spesa pubblica fuori controllo, un sistema sanitario costoso e poco sostenibile e una scuola pubblica in ritardo e che fatica a formare adeguatamente i cittadini di domani".