Ticino
Decreto d'abbandono per Simonetta Perucchi Borsa, ma parte il reclamo
© Chiara Zocchetti
© Chiara Zocchetti
Redazione
un anno fa
Il procuratore pubblico Daniele Galliano non ha ravvisato i presupposti per imputare l'avvocata di reati penali. Ma Emanuele Stauffer, legale dell'accusatore privato, contesta l'esito dell'inchiesta.

Il procuratore pubblico Daniele Galliano ha emesso un decreto d'abbandono nei confronti dell'avvocata Simonetta Perucchi Borsa, che era indagata per riciclaggio di denaro, falsità in documenti, carente diligenza in operazioni finanziarie e omissione della contabilità nel caso di una truffa multimilionaria verificatasi a Lugano. Il legale dell'accusatore privato, Emanuele Stauffer, però contesta l'esito dell'inchiesta e, come riferisce La Regione, ha già presentato reclamo alla Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello, al quale chiede di ordinare alla Procura di procedere alla promozione dell'accusa nei confronti dell'avvocata. Avvocata che, ricordiamo, a seguito delle indagini a suo carico, si era autosospesa temporaneamente dalla carica di membro del Consiglio della magistratura.

La vicenda

Simonetta Perucchi Borsa, ricordiamo, rappresentava un 44enne italiano, che lo scorso settembre è stato condannato a 6 anni dalla Corte delle Assise criminali di Lugano per una truffa da 24 milioni di euro ed era stata accusata dal patrocinatore del principale danneggiato, Emanuele Stauffer, di probabili reati penali. In particolare, secondo Stauffer, su un conto riconducibile all'avvocata sarebbe finita una transazione di 4,5 milioni di euro destinata come rimborso per una delle vittime del suo assistito, senza che la legale avesse verificato l'origine dei soldi.

Nessun reato

Nell'ambito dell'indagine, il pp Daniele Galliano ha appurato che la transazione è effettivamente avvenuta, ma i soldi sono stati depositati all'insaputa di Perucchi Borsa e che l'accusatore privato è stato ingannato dal 44enne a bonificare i 4,5 milioni di euro sul conto clienti dello studio legale affinché venisse investito. Stando alla ricostruzione del procuratore, gran parte dei soldi è finita sul conto clienti di un altro studio legale quale restituzione verso un'altra vittima del 44enne truffatore, in conformità di una convenzione stipulata e sottoscritta nel maggio del 2018.

Il reclamo

Per Stauffer, tuttavia, non sono state approfondite adeguatamente molte discrepanze nell'accredito oggetto d'indagine. Da qui il reclamo presentato alla Corte.