Ticino
Cosa fare se si è prenotato in un paese a rischio?
Marco Jäggli
5 anni fa
L’avvocato Christopher Jackson risponde alle domande più importanti dopo l’inserimento della Liguria sulla “lista nera” dell’UFSP. Quando e come è possibile un rimborso? E che succede se ci vado comunque?

L’annuncio di venerdì dell’inserimento della Liguria tra le destinazioni a rischio per l’UFSP è stato un fulmine al ciel sereno per vacanzieri e albergatori. Ieri vi abbiamo riportato la testimonianza di un albergatore di Diano Marina che si è visto annullare di botto decine di prenotazioni. La situazione ha portato anche a delle proteste del governatore ligure Toti al Ministro degli Esteri Luigi di Maio, ma senza esito: l’UFSP è rimasto sulla sua linea. Cosa fare però se si è tra gli sfortunati che sognava di trascorrere l’inizio dell’autunno in Liguria? Teleticino ha interpellato in merito l’avvocato Christopher Jackson, per dei preziosi consigli validi per qualsiasi Paese dovesse improvvisamente trovarsi sulla temuta “lista nera”.

“Non c’è un diritto automatico al rimborso”
“In primo luogo”, spiega l’avvocato, “bisogna distinguere tra la situazione venutasi a trovare in primavera con il lockdown, dove c’era un’impossibilità oggettiva di poter usufruire delle vacanze e che venivano spesso annullate dagli operatori stessi. In questo caso il diritto al rimborso era chiaro, o almeno a un voucher sostitutivo. In questo caso la situazione è diversa: io mi posso tranquillamente recare in Liguria e fare la mia vacanza, il problema è al rientro. Però le frontiere sono aperte, in questo caso quindi non c’è un diritto automatico al rimborso perché se si annulla è un annullamento volontario”.

Non tutto è perduto
“Ci sono però delle alternative”, rassicura Christopher Jackson, “bisogna consultare le condizioni generali con le quali si è prenotato presso l’albergo o il tour operator. Abbiamo sentito un albergatore che dice ‘da noi si può annullare con 24 ore di anticipo senza penali. Molte strutture offrono questo tipo di soluzioni. L’altra alternativa sono le assicurazioni viaggio, ma anche qui bisogna controllare le condizioni generali. Alcune coprono, altre no, per alcune dipende invece dalla data in cui si è stipulata l’assicurazione: prima dell’inizio della pandemia coprono, altrimeni no”.

Quali differenze con il lockdown
Diceva che la situazione è diversa rispetto al Lockdown, per via della libertà di movimento. Però si tratta di una libertà fino a un certo punto: ci sono infatti conseguenze importanti per chi dovesse andare in Liguria. “Le conseguenze ci sono ma solo per noi”, spiega l’avvocato Jackson, “quindi alla controparte contrattuale non si può porre una circostanza tale da giustificare il diritto di recedere con rimborso. Non è una situazione talmente straordinaria da giustificare questo tipo di recesso. L’albergatore mette comunque a disposizione la propria struttura quindi sono io che rinuncio, seppur giustificatamente”.

C’è assicurazione e assicurazione
Parlando di assicurazioni, quali sono le più affidabili? È vero che il libretto ETI del TCS è “a prova di bomba”? “Per scrupolo ho fatto una telefonata al TCS proprio oggi pomeriggio e mi è stato detto che il libretto ETI stipulato prima di marzo 2020 copre anche gli annullamenti dovuti alla lista dei paesi a rischio. I libretti stipulati dopo marzo 2020 non coprono questi eventi legati al coronavirus, quindi chi l’ha stipulato dopo la pandemia non sarà protetto da questi annullamenti”. Per quanto riguarda le altre assicurazioni “C’è un po’ di tutto. Alcune coprono questo tipo di annullamento, altre no, altre sono anch’esse condizionate dalla data. Bisogna valutare bene e chiedere prima di stipularla, quindi”.

Le conseguenze sul lavoro
Nel caso in cui qualcuno decidesse comunque di andarci in Liguria, a livello di datore di lavoro che conseguenze ci sono? “La principale conseguenza è quella salariale, se mi reco in un paese sulla lista dopo che è stato inserito, al mio rientro dovrò fare 10 giorni di quarantena obbligatoria non pagati. Quindi perderò 10 giorni di salario”. E se fossi già nel paese? “Se sono partito prima ho ancora diritto al salario che sarà rimborsato al datore di lavoro dall’IPG”.

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