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Suv ticinese, continua il botta e risposta
Immagine QuiComo.it
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Redazione
3 anni fa
Il proprietario rompe il silenzio dopo che la sua auto è stata portata via con il carro attrezzi: “Posteggio lì da 10 anni”. Il sindaco di Como replica: “L’aria è cambiata”

Non si placa la polemica attorno al Suv ticinese, che sabato sera era parcheggiato in zona traffico limitato (ZTL) a Como e quindi era stato rimosso con un carro attrezzi, così come aveva promesso il neosindaco Alessandro Rapinese durante la campagna elettorale, annunciando guerra ai “precisetti elvetici”. A giorni di distanza dai fatti, l’evento continua a scaldare gli animi, con il proprietario dell’auto e il sindaco che battibeccano a distanza dalle pagine dei siti d’informazione.

“Posteggio lì da 10 anni”
Il proprietario dell’auto - che stando al portale Provincia di Como è stato multato e ha dovuto pagare anche il costo del trasporto, per un totale di circa 300 euro - ha rotto il silenzio negli scorsi giorni, pubblicando una storia su Instagram in cui ha spiegato il suo agire. Come riportato dal portale LiberaTv, l’uomo ha spiegato di aver messo lì la macchina “per spendere soldi nella città” di cui Rapinese è sindaco e visto che “non ci sono posteggi da nessuna parte”, per il conducente l’unica scelta era quella di mettere l’auto “dove la metto da dieci anni”. Stando all’automobilista vi erano inoltre “tantissime vetture posteggiate come la mia e con targhe italiane alle quali non è stato fatto nulla poiché è prassi”. Insomma, stando al suo racconto, Rapinese avrebbe “preso di punta i ticinesi”.

Rapinese: “L’aria è cambiata”
Pronta la replica del sindaco. “Se per dieci anni dalle precedenti amministrazioni gli è stato consentito di parcheggiare come ha fatto sabato notte capisca che l’aria è cambiata”, ha detto Rapinese sempre a la Provincia di Como. Il sindaco ha poi fatto un paragone con la Svizzera, sottolineando che anche qui vigono determinate regole. “Dei suoi soldi faccio volentieri a meno. Provi a fare lo stesso a Lugano se ne ha il coraggio”. Infine ha rincarato la dose: “Como accoglie tanti, ma non tutti”.

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