
Oggi pomeriggio a Mezzana c'è stato un'importante incontro istituzionale tra il consigliere federale Ignazio Cassis e il Consiglio di Stato ticinese in occasione dei 110 anni di attività dell’azienda agraria cantonale. Durante la giornata si è però colta l’occasione per approfondire temi più caldi, sia di rilevanza cantonale che nazionale. Al termine dell’incontro tra il Consiglio di Stato in corpore e il consigliere federale, quest’ultimo ha tenuto una conferenza stampa dove, nell’ambito della presidenza dell’OSCE che assumerà la Svizzera il prossimo anno, si è anche parlato dell’evento di rilevanza internazionale che si terrà a Lugano. Ma non solo, Cassis si è anche chinato sulla Vallemaggia e gli aiuti straordinari ad essa destinati per cui è stata avviata una consultazione.
Aiuti straordinari alla Vallemaggia
In questo senso Christian Vitta ha affermato che il suo ruolo è stato decisivo. “Devo dire che è davvero stato così. In un Congresso del mio partito tenutosi a Biasca nel mese di marzo ho informato che avrei fatto tutto il possibile per convincere il dipartimento competente - quello di Albert Rösti - di avviare una procedura straordinaria. E Ci siamo riusciti con assieme al Consiglio di Stato", ha confermato il direttore del DFAE, il quale ha voluto sottolineare che si è trattato di un lavoro di squadra. "Così, due giorni fa il Consiglio federale, ha deciso di approvare questo decreto legislativo. Si tratta di una piccola legge concreta e per il Ticino stiamo parlando di una cifra poco superiore ai 10 milioni di franchi. Però i calcoli saranno poi rifatti strada facendo, con cifre più sicure e alla mano. Quello che si può però dire che sicuramente si raddoppierà il credito ordinario”.
Rapporti con l’Italia
Durante la riunione odierna con il Consiglio di Stato si è anche fatto il punto sui rapporti con l’Italia. E in conferenza stampa Cassis ha detto di ‘aver svuotato i cassetti’. “I problemi ancora aperti erano davvero tanti. C’erano molte questioni ancora irrisolte. Oggi, dopo otto anni di lavoro, possiamo dire che i cassetti sono vuoti. Naturalmente restano delle applicazioni dell'accordo sui frontalieri, però sono piccoli elementi che si risolvono, perché i rapporti sono buoni. Inoltre, restano anche discussioni multilaterali, come ad esempio il tipo di collaborazione che abbiamo con l'Italia, ad esempio in merito alla guerra in Ucraina, al conflitto in Medio Oriente o all'ONU. Ma questi sono temi che continuano ad accompagnarci. A me piace sottolineare che con il collega Antonio Tajani abbiamo davvero raggiunto un'intesa che ha permesso di svuotare, grosso modo, tutti i cassetti".
Gaza
Al termine della conferenza stampa Cassis ha anche tenuto una dichiarazione su quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza, in particolare sull’importanza degli aiuti umanitari. “La tragedia che si sta consumando a Gaza non può e non deve lasciarci indifferenti. La priorità assoluta oggi è che l'aiuto umanitario arrivi, e arrivi subito. Senza ritardi, senza ostacoli e in quantità sufficiente. La decisione presa mercoledì dal Consiglio federale è una misura concreta e lancia anche e soprattutto un segnale forte in questa direzione, con lo sblocco di 20 milioni di franchi destinati a finanziare questi aiuti. Se la priorità assoluta è che l'aiuto umanitario arrivi subito, la seconda è che serve immediatamente un cessate il fuoco. E per farlo serve la liberazione immediata e incondizionata di tutti gli ostaggi da parte di Hamas. Senza la liberazione di quest’ultimi non ne usciamo. Quale terzo punto, vorrei dirvi che la Svizzera sta intensificando ogni sforzo diplomatico, perché è urgente riaprire una prospettiva politica. Non è sicuramente facile, ma è urgente farlo. In assenza di alternative credibili la soluzione dei due Stati resta per il Consiglio federale l'unica via conforme al diritto internazionale. L'assistenza umanitaria non è un'opzione: è un dovere. E questo dovere spetta anche, in base alle Convenzioni di Ginevra, a Israele in quanto potenza occupante. La Svizzera continuerà a dire e a fare ciò che va detto e ciò che va fatto, e non ha mai smesso di farlo. Lo facciamo con gli altri Stati, con le organizzazioni multilaterali, e lo facciamo a modo nostro, con quella indipendenza e capacità che ci ha sempre contraddistinto e che ci permette di arrivare a risultati anche concreti. Non c'è nulla di nuovo nelle parole che vi ho detto, ma oggi volevo ribadirlo ulteriormente, perché questa è la posizione del Consiglio federale, che non è minimamente cambiata negli ultimi due anni”.
