Geopolitica
Lugano ospiterà la conferenza ministeriale dell’OSCE
©Gabriele Putzu
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Redazione
2 giorni fa
Nel 2026 la Svizzera presiederà per la terza volta l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Nella sua seduta del 21 maggio 2025 il Consiglio federale ha adottato le priorità per la presidenza svizzera e ha approvato il budget supplementare legato all’organizzazione e alla sicurezza della conferenza ministeriale dell’OSCE.

L'anno prossimo Lugano ospiterà la conferenza ministeriale dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Oggi il consigliere federale Ignazio Cassis - in visita in Ticino - ha confermato alle autorità cantonali l'intenzione del "suo" Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) di tenere il vertice internazionale a inizio dicembre 2026 nella città sottocenerina. Come noto, l'anno prossimo la Svizzera presiederà per la terza volta l'OSCE. Nella sua seduta settimanale del 21 maggio il Consiglio federale ha stabilito le priorità tematiche per la presidenza elvetica ed ha approvato il budget supplementare (di 5,25 milioni di franchi) legato alla programmazione della conferenza ministeriale della più grande organizzazione intergovernativa di sicurezza regionale al mondo.

Vertice con 57 Stati membri

Il Paese di presidenza ha infatti il compito di organizzare una volta all'anno un vertice a livello ministeriale che riunisce i 57 Stati membri. La Svizzera, membro dell'OSCE dal 1975, sarà il primo Paese a presiederla per la terza volta, dopo il 1996 e il 2014, anno in cui il vertice si era tenuto a Basilea. Sia le autorità cantonali che quelle della città di Lugano sono state consultate in merito, precisa il DFAE in una nota diramata questo pomeriggio. Cassis è stato accolto oggi dal Consiglio di Stato ticinese in corpore, che ha scelto come luogo del dialogo politico l'azienda agraria cantonale di Mezzana, che quest'anno celebra il suo 110° anniversario.

La visita di Cassis

Oltre al tema OSCE, durante lo scambio fra il capo del DFAE e il Consiglio di Stato ticinese sono poi state affrontate questioni di interesse comune, come la promozione dell'italianità e le relazioni transfrontaliere, ma anche di questioni di carattere più internazionale, come i rapporti con l'Unione europea (UE), i colloqui in corso con gli Stati Uniti in merito ai dazi doganali o le sfide geopolitiche attuali. Si è inoltre discusso dell'aiuto supplementare che la Confederazione intende attribuire alle regioni colpite dal devastante maltempo dello scorso giugno. L'incontro, precisa il DFAE, ha infine permesso di approfondire tematiche che riguardano i rapporti con la vicina Penisola. Il "ministro" degli esteri ha illustrato ad esempio la decisione di riprendere la gestione di Palazzo Trevisan a Venezia, e di sviluppare così una piattaforma che oltre alla cultura integrerà nuove attività nei settori dell'innovazione, della ricerca e della sostenibilità. È stata salutata la volontà del Cantone di prendere parte a questo progetto, che permetterà di promuovere anche protagonisti della Svizzera italiana, e di rafforzare ulteriormente la fitta rete di relazioni fra Berna e Roma.