
Nelle ultime settimane, il Consiglio di Stato ha svolto una serie di incontri che hanno permesso di approfondire le modalità di applicazione delle due iniziative popolari – approvate dalla popolazione ticinese lo scorso 28 settembre 2025 – nel contesto della "già fragile" situazione delle finanze cantonali e tenendo conto dell’evoluzione prevista per i prossimi anni. Il Consiglio di Stato conferma l’intenzione di applicare le due iniziative parallelamente e in maniera graduale (a tappe), a partire dal 2027. Un messaggio sarà presentato entro la prossima primavera per permettere al Parlamento di poterlo esaminare per tempo. L’obiettivo del Governo - viene spiegato in un comunicato - "è di assicurare la sostenibilità finanziaria e garantire, nel contempo, la stabilità del sistema e delle finanze cantonali nel tempo". L'Esecutivo ha deciso di agire su tre elementi: creazione delle basi tecniche, finanziarie e politiche per attuare le due iniziative; possibili misure per rendere sostenibile l’impatto sui conti pubblici; ulteriore contenimento della crescita della spesa sanitaria.
Le tempistiche
Per quanto riguarda le due iniziative popolari cantonali, il Consiglio di Stato conferma che l’entrata in vigore potrà avvenire solo contemporaneamente all’approvazione delle misure di finanziamento. Il Governo cantonale - come detto - intende applicarle in maniera graduale (a tappe) a partire dal 2027, attraverso l’introduzione di meccanismi transitori, sia per l’applicazione del principio del 10% del reddito disponibile, sia per l’integrazione delle deduzioni fiscali, "in modo da creare un sistema unitario e coerente". Il messaggio dell'Esecutivo verrà trasmesso al Parlamento entro la primavera del 2026 e conterrà le proposte di finanziamento e tutti i dettagli tecnici sull’applicazione delle due iniziative. Nell’elaborazione delle possibilità di applicazione, è previsto un ulteriore il coinvolgimento dei rappresentanti dei Comuni ticinesi, nonché dei rappresentanti del mondo politico, economico e sindacale, e dei due Comitati d’iniziativa.
L'imposta immobiliare
Per quanto riguarda invece l'imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie - approvata anch'essa il 28 settembre - il Consiglio di Stato ha già costituito un gruppo di lavoro, che coinvolge anche i Comuni, per definire le modalità e i contenuti della nuova imposta sulle residenze secondarie. Considerato il venire meno dei proventi fiscali legati all’imposizione del valore locativo, "l’intento è di limitare l’impatto finanziario del cambiamento di sistema che, sulle base delle attuali indicazioni, dovrebbe avvenire a partire dal 2028".
