
Detto, fatto. La commissione della Gestione ha preso la propria decisione sul caso Hospita, adottando di fatto la proposta che sette giorni fa le era stata avanzata dalla sottocommissione speciale di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI). Una decisione presa all’unanimità, almeno dai partiti presenti in quel momento alla riunione. "I commissari della Lega dei Ticinesi hanno volontariamente abbandonato la seduta, non prendendo parte né alla discussione né alla decisione", spiega a Ticinonews il presidente della Gestione Fabrizio Sirica (PS).
Gli aspetti da chiarire
La Gestione ha quindi scritto oggi all’ufficio presidenziale del Gran Consiglio, il quale a sua volta chiederà al Governo un parere non vincolante sulla faccenda. Dopodiché, alla Gestione spetterà il compito di scrivere il mandato della CPI, ovvero su cosa deve far luce, quanti membri dovrà avere, quanto a lungo dovrà lavorare e quanto costerà. Al centro ci sarà il noto rapporto segreto commissionato dai vertici della Lega, così come la decisione di affidarlo all’avvocato Enea Petrini, membro del CdA di BancaStato e già legale di Eolo Alberti. Si cercherà altresì di comprendere che tipo di informazioni erano in mano a uno o più consiglieri di Stato, e di chiarire poi quanto dichiarato a verbale al procuratore generale da Norman Gobbi in merito a una combine per spartirsi nomine e poltrone. Ad affiancare i deputati quasi certamente ci sarà un esperto.
Le tempistiche
Ancora da sciogliere invece uno dei nodi principali, vale a dire il rischio che sotto processo ci finisca un intero partito: la Lega dei Ticinesi. "Non abbiamo valutato le opportunità politiche, bensì quelli che riteniamo essere gli elementi su cui fare chiarezza per esercitare l'alta vigilanza e il controllo democratico e pubblico", precisa Sirica. "Dopodiché, se determinati comportamenti di esponenti partitici devono essere messi sotto inchiesta, vi sono evidentemente delle responsabilità politiche". Nelle intenzioni di Sirica la richiesta di istituire una CPI dovrebbe sbarcare in Parlamento già il prossimo gennaio.
