L'interpellanza
Caso Alberti, ecco il rapporto da cui è nata tutta la vicenda
©Gabriele Putzu
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Redazione
7 ore fa
In un'interpellanza sull'utilizzo delle fonti anonime al Ministero Pubblico, i deputati Mps Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi rendono noto i rapporto da cui è nato il "Caso Alberti", dall'apertura dell'incarto all'arresto del sindaco (sospeso) di Bioggio.

Sette domande per chiedere al Consiglio di Stato se "le denunce anonime sono una pratica riservata al 'caso Alberti' o una pratica ricorrente presso il Ministero pubblico ticinese". Ma non solo, perché c'è anche il rapporto, allegato all'interpellanza, che ha segnalato la vicenda al Ministero pubblico e portato all'arresto del sindaco (sospeso) di Bioggio.  Sono il contenuto e l'allegato dell'ultima interpellanza firmata dai deputati Mps Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi. "Nella nostra interrogazione dello scorso 17 giugno", scrivono, "avevamo indicato che la denuncia penale per appropriazione indebita e falsità in documenti a Eolo Alberti era partita da una denuncia anonima presentata ad una commissaria della polizia cantonale (reparto giudiziario). Il danneggiato sarebbe stato il dottor Claudio Camponovo che nei giorni successivi l’arresto di Alberti si è costituito accusatore privato".  

Dall'incarto all'arresto

"Sulla base di questa denuncia anonima ed il relativo rapporto di segnalazione allestito dalla commissaria di polizia FTL, la procuratrice Chiara Borelli ha aperto un incarto e proceduto all’arresto di Alberti". Inoltre, "come si può leggere in un rapporto, tra la commissaria di polizia e la fonte anonima vi è stato tra il 15 maggio ed il 5 luglio 2024 un intenso e ripetuto contatto. Per ammissione stessa della commissaria FTL la fonte anonima è una persona a lei nota". Ma, come emerso sulla stampa, "la procuratrice Chiara Borelli si è opposta a rendere nota le generalità della fonte anonima alle parti in causa". Fonte anonima che, ricordiamo, è al centro di una contesa giuridica tra le parti, con il sindaco di Alberti che vorrebbe conoscere il nome di chi ha denunciato il suo assistito.

Le domande

È una pratica corrente utilizzare fonti anonime presso il Ministero Pubblico o una particolarità della procuratrice Chiara Borelli?
Sulla base di quale disposizione legale è possibile avviare inchieste penali in base a denunce anonime?
Sulla base di quali disposizioni legali alle parti in causa vengono negate le generalità della fonte anonima?
Tale possibilità di denuncia anonima è limitata a persone note a funzionari giudiziari o procuratori pubblici o è una possibilità data a tutti i cittadini?
In che modo viene verificata l’attendibilità delle denunce anonime prima di dar loro seguito con provvedimenti gravi come l’apertura di un incarto o l’emissione di un arresto?
Esistono linee guida interne, direttive o protocolli del Ministero Pubblico ticinese che regolamentano l’uso delle fonti anonime?
Negli anni 2020, 2021, 2022, 2023, 2024 quante sono state le denunce anonime a partire dalle quali sono state avviate inchieste penali? Quali sono stati i reati ipotizzati in questi casi?