
Questa mattina sono stati recuperati dal lago Ceresio i corpi dei due turisti francesi scomparsi ieri in zona Pianroncate, in territorio di Collina d'oro. Si tratta del primo incidente mortale avvenuto nei laghi ticinesi in questa stagione. Negli scorsi giorni a Lavertezzo, in Valle Verzasca, un 33enne cinese residente in provincia di Milano ha rischiato di annegare. L'uomo -prontamente soccorso da un bagnante e poi dai soccorritori- si trova ancora in ospedale, dove versa in pericolo di morte. A Luglio ha invece perso la vita un 35enne austriaco che stava praticando canyoning nel torrente Censo, a Claro. Fatti di cronaca che hanno riportato all'attenzione i rischi che si corrono su laghi e fiumi, così come i comportamenti da adottare in caso di situazioni di pericolo. Ticinonews ne ha parlato con Boris Donda, presidente Commissione Acque Sicure del Cantone.
Uno dei rischi che si corre quando si cerca di salvare una persona che sta annegando è quello di essere trascinati a fondo, come bisogna comportarsi?
"La Società Svizzera di Salvataggio solitamente insegna di avvicinarsi alla persona e cercare di capire la situazione. Se le acque sono mosse, bisogna recuperare immediatamente la vittima. Se sono più piatte, bisogna lasciare che si calmi e poi soccorrerla cercando di non mettersi in difficoltà. Inoltre, lo stato d'animo e il coinvolgimento emotivo possono portare i soccorritori ad agire in modo sconsiderato. Lo si può comprendere perché magari in determinate azioni non si è del tutto coscienti e questo potrebbe portare a vivere una situazione di pericolo. L'importante è non perdere di vista la persona e -ripeto- non mettersi in difficoltà".
Quale tecnica si può usare?
"La vittima va recuperata prima che si inabissi. Di solito la si trasporta al sicuro e qui ci sono le prese a due mani, in modo da trascinarla a riva cercando di calmarla il più possibile, sempre se la persona è cosciente".
Nel caso dei due turisti annegati si aggiunge l'elemento della barca noleggiata. Per lei quanto è rischioso l'utilizzo di questi natanti da parte dei turisti che non sono abituati a usarla?
"Queste barche sono a disposizione di tutti, bisogna però essere in grado di gestire un'eventuale caduta in acqua. Ricordiamo che negli scorsi anni si è verificato un incidente mortale sul Verbano, dove un ragazzo si è tuffato da un pedalò e non è più riemerso. Negli ultimi anni ci siamo avvicinati ai cantieri nautici e ai noleggiatori, inviando anche dei prospetti nelle quattro lingue nazionali per far capire l'importanza della prevenzione. Noi cerchiamo di avvicinare il più possibile e sensibilizzare -tramite tutti i canali a disposizione- i turisti sia per quanto riguarda il noleggio di natanti sia per quanto riguarda i lidi, le piscine, i fiumi e i laghi".
La balneazione in Ticino si divide tra fiumi e laghi, due realtà accumunate dall'acqua, ma con caratteristiche anche diverse.
"Nei fiumi, soprattutto in questi giorni, ci sono scompensi termici che vanno considerati. A questo si aggiungono le portate che cambiano anche a seconda delle precipitazioni. I laghi sono invece luoghi più grandi e frequentati, anche perché si possono raggiungere più facilmente".
Quali sono le regole base del bagnante?
"Addentrarsi in acqua bagnandosi gradualmente, non mangiare troppo o entrare a stomaco vuoto e tenere sempre d'occhio i bambini".
