
Né una disgrazia, né un decesso per cause naturali. Il reato ipotizzato in via principale per il caso della donna trovata morta ad Avegno l’11 aprile scorso è quello di assassinio. Lo riferisce la Rsi parlando di indiscrezioni trapelate dall’inchiesta. L’assassinio è la forma più grave prevista dal codice penale, da considerare quando l’autore ha agito con movente, scopo o modalità particolarmente perversi
Proseguono le indagini
L’ipotesi accusatoria dell’intervento di terzi potrebbe anche non venire confermata, ma per il momento sarebbe quella la direzione presa dalle indagini. L’inchiesta, coordinata dalla procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis, prosegue.
I fatti
Lunedì 11 aprile le forze dell’ordine erano state allertate poco dopo le 6.30. Stando ad alcune indiscrezioni, un giovane ad Avegno stava dando in escandescenze per strada e quando i vicini, affacciati a una finestra, gli hanno chiesto di tranquillizzarsi, se l’è presa con loro cercando di sfondare la porta di casa. Una volta giunti sul posto, gli agenti hanno fermato l’uomo. In un’abitazione, successivamente, è stato trovato il corpo senza vita della madre del giovane.
Nessun interrogatorio
Il figlio della donna è in stato di fermo ma non sarebbe nelle condizioni di poter rispondere alle domande, e per questo motivo non è stato ancora interrogato.
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