
L’agente di polizia della Comunale del Locarnese, arrestato la scorsa settimana con l’accusa di atti sessuali con fanciulli, sarebbe stato segnalato già 25 anni fa – quando aveva 18 anni – per un comportamento sessualmente inappropriato nei confronti di un bambino. Secondo una testimonianza raccolta da laRegione, l’allora diciottenne avrebbe abbassato i pantaloni a un ragazzino di 9 anni, prima di schiaffeggiarlo e fuggire dopo essere stato insultato. La madre della giovane vittima, una volta informata dell’accaduto, segnalò l’episodio alla Polizia comunale del suo comune d’origine. La stessa Polcomunale che, circa vent’anni dopo, lo avrebbe assunto come agente. Oggi l’uomo, sulla quarantina, si trova in detenzione preventiva per sei settimane. L’inchiesta - lo ricordiamo - è partita da una segnalazione medica per sospetti maltrattamenti sul figlio dell’agente. Il successivo sequestro del suo cellulare ha portato alla scoperta di messaggi compromettenti e all’arresto per atti sessuali su un ragazzo, oggi maggiorenne, che sarebbe stato abusato tra gli 11 e i 13 anni. L’uomo avrebbe in parte ammesso i fatti, avvenuti al di fuori della cerchia familiare. Nel frattempo è stata aperta una procedura penale da parte del Ministero pubblico, mentre il Municipio di Losone ha avviato una procedura amministrativa.
Nessun elemento al momento dell'assunzione
Il Municipio ha avviato una procedura disciplinare. Il capodicastero Sicurezza afferma che al momento dell’assunzione, dieci anni fa, non vi erano elementi o precedenti che potessero far sospettare nulla, e che la segnalazione di gioventù non risultava agli atti. Il dossier personale dell’agente, compilato in fase di selezione alla Scuola di polizia, potrebbe non aver incluso l’episodio se non era stato formalmente registrato, ma unicamente segnalato a voce. Orio Galli, presidente dell’Associazione delle Polizie comunali ticinesi, in un'intervista rilasciar al foglio bellinzonese ha definito i fatti – se confermati – “deplorevoli”, parlando di una “pecora nera” tra oltre 400 agenti che lavorano correttamente. Ha inoltre sottolineato l’importanza che tali comportamenti emergano per essere sanzionati secondo la legge. Resta ora da chiarire se, in fase di selezione e assunzione, vi siano state lacune nel sistema di verifica o errori nel trattamento delle informazioni.