
Questa mattina, il neoconsigliere federale Beat Jans è arrivato a Chiasso per visitare il Centro federale d’asilo. La visita arriva a distanza di tre mesi da quella dello scorso novembre, quando l’allora capa del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) Elisabeth Baume-Schneider aveva promesso delle misure per migliorare la sicurezza. È seguito uno scambio con il presidente del Consiglio di Stato ticinese Raffaele De Rosa, i consiglieri di Stato Marina Carobbio Guscetti e Norman Gobbi, nonché i sindaci dei comuni di Chiasso (Bruno Arrigoni), Balerna (Luca Pagani) e Novazzano (Sergio Bernasconi), con cui ha discusso la situazione attuale, prospettando ulteriori misure concrete per migliorarla. Il socialista ha inoltre annunciato un’azione più severa, su scala nazionale, nei confronti dei recidivi nel settore dell’asilo e alcune modifiche a livello di procedura d’asilo e di esercizio dei CFA volte a ridurre il numero di domande con scarse probabilità di essere accolte.
Queste misure riguardano i richiedenti provenienti da Paesi con un tasso di concessione dell'asilo inferiore all'1%, ossia in particolare da Algeria, Tunisia e Marocco. Nel 2023 le domande con scarse probabilità di essere accolte sono state quasi un quarto delle oltre 24’000 prime domande. Inoltre, secondo la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), le strutture d'asilo sono regolarmente utilizzate nei fine settimana come alloggi temporanei soprattutto da cittadini provenienti da questi Paesi. Dopo l'incontro con le autorità ticinesi, il consigliere federale socialista ha sottolineato dinanzi ai giornalisti a Chiasso la necessità di porre fine a questa prassi e ha aggiunto che solo in questo modo il sistema d'asilo avrà sufficienti capacità per tutelare i richiedenti l'asilo che davvero hanno bisogno della protezione del nostro Paese.
Nessuna domanda durante il fine settimana
Jans ha in particolare annunciato che la procedura di 24 ore, testata con successo nei mesi scorsi presso il CFA di Zurigo, verrà introdotta in tutti i CFA con funzione procedurale entro fine aprile 2024. Per evadere il più velocemente possibile le domande che presumibilmente non saranno accolte, tutte le principali fasi procedurali saranno effettuate entro questo breve lasso di tempo. Inoltre, i richiedenti provenienti da Paesi con scarse probabilità di ottenere l'asilo dovranno dapprima motivare la loro domanda per scritto. Al momento la SEM sta verificando le modifiche giuridiche necessarie per attuare questa misura.
Come attuare la misura
Per contrastare ulteriormente l'utilizzo abusivo delle strutture ricettive, le domande d'asilo potranno essere presentate soltanto durante la settimana. In questo modo si intende evitare che i richiedenti l'asilo alloggino in un CFA durante il weekend e lo lascino prima che, il lunedì, siano rilevate le loro impronte digitali e sia avviata formalmente la procedura d'asilo. I richiedenti l'asilo vulnerabili, come le donne che viaggiano da sole, le famiglie, i minori non accompagnati e le persone anziane o malate, potranno ancora essere accolte anche nel fine settimana. La SEM sta attualmente esaminando come attuare concretamente queste misure, il che comporta anche provvedimenti di accompagnamento sul posto e un coordinamento con i Cantoni e i Comuni di ubicazione per impedire che i richiedenti restino senza alloggio nel fine settimana.
Gestione dei plurirecidivi
Inoltre, in futuro le autorità migratorie federali e cantonali e le autorità cantonali di perseguimento penale collaboreranno ancora più strettamente per intraprendere azioni mirate contro un numero ristretto di plurirecidivi del settore dell'asilo e degli stranieri. In molti casi la gravità dei reati non è sufficiente per una privazione penale della libertà. Per evitare che costoro commettano altri reati, è necessario applicare in modo ottimale tutte le misure di diritto penale e di diritto degli stranieri disponibili, compresa la carcerazione amministrativa, il che è possibile solamente se vi è uno stretto coordinamento tra le autorità coinvolte. A tale scopo sarà migliorato lo scambio di informazioni, in tutte le regioni d'asilo saranno istituite tavole rotonde con gli interessati sul tema sicurezza e sarà introdotta una gestione specifica dei plurirecidivi.
Stretta interazione in Ticino
In Ticino questa misura è già in fase di attuazione. Inoltre, nelle strutture del CFA di Chiasso e Balerna/Novazzano è stato aumentato il numero dei posti a tempo pieno per l'organizzazione e l'accompagnamento dei programmi d'occupazione e degli impieghi di pubblica utilità. In tal modo, un numero maggiore di richiedenti l'asilo potrà partecipare a questi programmi e accettare simili impieghi, con una conseguente intensificazione degli scambi con le organizzazioni della società civile.
Un progetto pilota per la scolarizzazione
Accanto alle misure introdotte su scala nazionale per sgravare le strutture d'asilo, saranno attuati ulteriori provvedimenti, in collaborazione con la polizia cantonale, presso il nuovo CFA Pasture di Balerna/Novazzano al fine di migliorare la sicurezza in loco. Nell'anno scolastico 2024/25 partirà inoltre un progetto pilota di scolarizzazione per sedicenni e diciassettenni non accompagnati. Per sgravare le sedi nel Ticino meridionale, la Confederazione e il Cantone stanno discutendo la possibilità di alloggiare in sedi alternative i richiedenti l'asilo in Ticino.
13.50 Beat Jans: "L’effetto del procedimento di 24 ore è prettamente preventivo che così meno persone arrivino in Svizzera per pernottare solo nel fine settimana. Il numero di queste persone è più alto quando ci sono degli eventi nelle città limitrofe ai centri d’asilo".
13.43 Beat Jans: "Tutte le persone che cercano un rifugio vengono sottoposti a una visita medica, e ricevono un sostegno psichico. Molti individui sono traumatizzati. Le persone con grandi problemi psichici vengono trattate ulteriormente".
13.38 Beat Jans: "I Comuni hanno reso chiaro il concetto che la regione è al limite della propria capacità. Non siamo stati in grado di presentare oggi una soluzione su dove locare le persone in eccesso".
13.33 Raffaele De Rosa: "La complicata situazione geopolitica internazionale rende necessaria la strategia svizzera per rendere sostenibile la pianificazione a breve e lungo termine. La condizione resterà complicata anche nel 2024, con un numero elevato di richieste, e con la presa a carico dei numerosi minori non accompagnati. È stata affrontata anche la scolarizzazione: trovare spazi, incentivare l’inclusione, disporre di luoghi per i più piccoli, eccetera. Una sfida per il presente e per il futuro. Considerati gli oneri accresciuti dai Cantoni non si può prescindere dall’aiuto della Confederazione a fronte dell’aumento dei minori. Ringrazio il consigliere Beat Jans per la disponibilità all’ascolto e per la visita che gli ha permesso di toccare con mano la situazione del nostro territorio".
13.28 Raffaele De Rosa: "Innanzitutto voglio ringraziare Beat Jans per questa visita in Ticino. L’incontro dà seguito a quello dello scorso novembre con Baume-Schneider, per consolidare la collaborazione di tutti gli attori coinvolti e intensificare gli scambi. Ma soprattutto ci eravamo lasciati con l’obiettivo di prendere di persona i problemi del nostro Cantone. La delegazione del nostro Stato ha ritenuto importante trattare diverse tematiche, come quello della sicurezza all’interno e intorno ai centri l’asilo. Il Sud del nostro Paese, in particolare il Mendrisiotto, è un crocevia per i migranti e anche un transito per le persone che vanno in altri Paesi. La pressione migratoria e i problemi di ordine pubblico hanno accresciuto nella popolazione un senso di insicurezza. Si è posto il problema di creare una strategia efficace a lungo termine. Ci sono stati passi concreti: alcune misure sono state portate avanti e altre messe in atto. Come la chiusura del centro Motta, il miglioramento delle misure di sicurezza, l’accelerazione della procedura di registrazione e la creazione di programmi di attività".
13.25 Beat Jans: "La terza misura è introdurre l’obbligo di motivare per iscritto la domanda l’asilo. L’obiettivo è che le persone che arrivano da Paesi con una quota bassa di concessione d’asilo non facciano più domanda. Questo misure ci aiuteranno ad avere più letti per le persone, numerose, che hanno veramente bisogno della nostra protezione, e sgraveranno il personale. Inoltre, ci aiuteranno ad evadere le pendenze che abbiamo a Berna: sono 15.000 le persone che aspettano e hanno bisogno di una risposta. Potete essere sopresi di sentire queste parole da un consigliere del PS, ma non è una politica di sinistra, si tratta di ideologie. Si tratta di avere un sistema dell’asilo efficace per garantire la protezione delle persone in fuga e perseguitate e io intendo assumermi questa responsabilità per la sfida che ci si presenta oggi".
13.20 Beat Jans: "L’asilo deve essere concesso alle persone che hanno effettivamente bisogno della nostra protezione, ma il 25% delle richieste che riceviamo sono di persone che non hanno problemi a vivere nel loro Paese. Sono persone che provengono da Paesi con una quota d’asilo pari al 1%. Alcuni di questi richiedenti hanno l’abitudine ad entrare al centro l’asilo il venerdì, per lasciarlo la domenica, così da non lasciare le impronte digitali. Il centro d’asilo non è un dormitorio. Per questo vogliamo introdurre delle misure, così da distogliere le persone dall’intraprendere un viaggio in Svizzera. Intendiamo introdurre a livello svizzero la procedura delle 24 h per chi viene da Paesi con una quota di concessione d’asilo bassa. In 24 h saranno fatto tutte le fasi procedurali che richiede la registrazione: potrebbe richiedere qualche giorno in più. È stata introdotta in fase pilota a Zurigo ed effettivamente le richieste da questi Paesi sono diminuite. La seconda misura è legata ai fine settimana: pensiamo di chiudere i centri d’asilo al weekend. Dobbiamo comunque tenere l'attenzione alta per le persone vulnerabili che non si trovino in ulteriore indigenza".
13.15 Beat Jans: "Parlo di persone che commettono atti violenti, vandalizzano macchine, e dove nessuna misura funge da deterrente. Non sono molti, ma sono pesanti per la popolazione e gli altri richiedenti l’asilo. Per far fronte a questo problema è stata intensificata la collaborazione con i responsabili cantonali. Inoltre, c’è anche una collaborazione a livello più strategico, e la prima tavola rotonda è già stata svolta. Il suo scopo è promuovere lo scambio per reagire più velocemente alle situazioni problematiche e per trattare meglio i casi recidivi. Le misure per contrastare questo fenomeno sono la procedura accelerata e la carcerazione preventiva prima del rinvio coatto. È un appello ai Cantoni di sfruttare appieno le possibilità del diritto cantonale. L’asilo deve essere concesso alle persone che hanno effettivamente bisogno della nostra protezione, ma il 25% delle richieste che riceviamo sono di persone che non hanno problemi a vivere nel loro Paese. Sono persone che provengono da Paesi con una quota d’asilo pari al 1%. Alcuni di questi richiedenti hanno l’abitudine ad entrare al centro l’asilo il venerdì, per lasciarlo la domenica, così da non lasciare le impronte digitali. Ma il centro d’asilo non è un dormitorio".
13.00 Beat Jans: “Ho potuto apprezzare molto l’incontro di stamattina, e ringrazio ancora i consiglieri di Stato De Rosa, Gobbi e Carobbio, come i sindaci dei comuni interessati, che mi hanno esposto le loro richieste. So che questa situazione dell’asilo in Ticino è molto tesa, ed è importante per me constatare il lavoro fatto dai comuni per continuare a perseguire l’obiettivo di tutelare le persone che hanno bisogno della nostra protezione. Nelle situazioni difficili è sempre importante mantenere al centro della discussione la dignità delle persone. Il problema è che la popolazione non si sente sicura: la polizia è intervenuta ben 170 volte per dei litigi nei centri d’asilo. Ci si chiede quali possono essere le migliorie: in primis una migliore struttura giornaliera, i posti per i programmi di pubblica utilità sono stati aumentati. E abbiamo deciso di impiegare un contributo più alto in soldi per i lavori che saranno svolti al di fuori dai centri dai richiedenti l’asilo. In terzo luogo, vogliamo promuovere lo scambio con la società civile. Tutto ciò può aiutare a calmare la situazione con la popolazione e lo sappiamo per esperienza. Dobbiamo dedicare particolare attenzione ai minorenni non accompagnati, in particolare sovvenzionare i minorenni che non sono più in età scolastica tra i 15 e i 17 anni. Per questo abbiamo lanciato un progetto pilota questa estate. Stiamo anche elaborando un nuovo piano di sicurezza per il nuovo centro Pasture. È quindi previsto anche un pacchetto di misure per Chiasso, come il resto dei centri d’asilo. Parlerò di misure che sono previste per tutta la Svizzera, come in Ticino, perché l’asilo è un tema nazionale, ma ripeto che i richiedenti che creano problemi sono una piccola fetta".