Gobbi-Zali
Arrocco dipartimenti, i Verdi: "Lo Stato non è cosa vostra!"
©Gabriele Putzu
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Redazione
3 giorni fa
Dura presa di posizione dei Verdi ticinesi contro lo scambio tra Gobbi e Zali: “Scavalcata la collegialità del Governo, istituzioni trattate come cosa propria”.

Il ventilato scambio di dipartimenti tra i consiglieri di Stato leghisti Norman Gobbi e Claudio Zali – promosso dalla Lega dei Ticinesi come gesto di rinnovamento – continua a far discutere. L’idea è che Gobbi lasci il Dipartimento delle istituzioni a Zali, tornando così al Dipartimento del territorio che aveva già guidato in passato. Secondo i promotori, l’operazione consentirebbe una transizione rapida ed efficace, grazie all’esperienza e alla sintonia tra i due ministri. Ma le reazioni politiche sono state tutt’altro che unanimi: il Centro parla di "ammissione di fallimento", il PS denuncia un’operazione di "marketing elettorale", il PLR critica lo strappo alle consuetudini istituzionali e l’UDC teme che lo scambio mini gli equilibri interni alla maggioranza. In questo contesto arriva ora una nuova presa di posizione contraria, quella dei Verdi del Ticino, che oggi intervengono duramente, definendo “inaccettabile” il comportamento dei due ministri leghisti, che avrebbero “trattato lo Stato e le sue Istituzioni come se fosse cosa loro”.

Gobbi nel mirino

Nel mirino dei Verdi c’è in particolare l’annuncio pubblico fatto dal presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario: “Assieme al collega Claudio Zali abbiamo comunicato al Consiglio di Stato la nostra intenzione di scambiarci la direzione dei nostri dipartimenti”. Un momento solenne, fanno notare i Verdi, “non al bar con gli amici”, ma di fronte al potere giudiziario. A rincarare la dose, secondo i Verdi, il fatto che Zali abbia poi parlato “come se fosse il Direttore in pectore del Dipartimento delle Istituzioni”. La scelta di comunicare un’operazione che non è ancora stata decisa ufficialmente dal Governo viene definita “indegna del potere che rappresentano e in spregio della collegialità dovuta costituzionalmente al Governo stesso”. Per i Verdi, l’episodio segna “un grave strappo istituzionale”, e l’intera messa in scena viene accostata con sarcasmo alla copertina del Mattino della domenica con il Mago Otelma: “Se domenica non ci fosse stata la fantozziana prima pagina del Mattino [...] il colpo di scena sembrerebbe cosa fatta”.

"Incoerenza politica"

Non manca un riferimento diretto all’incoerenza politica del gesto: “Incredibile pensare che pochi mesi fa fu proprio Zali ad accusare gli altri di quello che oggi sta facendo la Lega, o che ad essere onesti sta facendo da trent’anni”. E ancora: “Mi chiedo se voi siate consapevoli che, goccia a goccia, una frase avventata alla volta, una sceneggiata alla volta, state contribuendo alla metamorfosi di questa sfortunata legislatura in un unico grande esercizio di delegittimazione delle istituzioni”. I Verdi concludono chiedendo “una chiara presa di posizione del Governo” contro “un comportamento indegno di due membri del Consiglio di Stato”. E accusano Gobbi, in particolare, di agire “non da presidente del Governo, ma da Re del carnevale che ha rubato le chiavi della Città”.