
Berna non sembra essere disposta a dare un sostegno all’economie domestiche per quanto riguarda il prezzo della benzina, salito alle stelle con il conflitto russo-ucraino. Le proposte UDC di intervenire sull’imposizione fiscale finora sono state respinte. Da qui la proposta odierna dei Verdi del Ticino, ovvero di puntare sui prezzi del trasporto pubblico. In sostanza il partito ecologista propone di ridurre i prezzi degli abbonamenti arcobaleno mensili, partendo da 10 franchi (per una o due zone) fino ad arrivare a un massimo di 30 franchi (per 5 o più zone). La soluzione è ritenuta possibile dagli altri partiti? Abbiamo fatto un giro di voci tra i capigruppo.
Durisch (PS): “Proposta interessante”
La proposta trova il favore del partito socialista. “È una proposta interessante”, commenta Ivo Durisch ai microfoni di Ticinonews. “Può essere un aiuto concreto che oltretutto trasforma una difficoltà attuale, che potrebbe diventare virtuosa in futuro”.
Gianella (PLR): “Ne discuteremo”
Il PLR resta possibilista. “Sicuramente ne discuteremo”, sottolinea Alessandra Gianella. “Bisogna però considerare che una parte della popolazione deve per forza usare l’auto, per esempio per determinati turni. Il problema, dunque, non si risolverebbe spostandosi con il trasporto pubblico. Bisogna valutare se effettivamente le persone possano rinunciare all’auto”.
Agustoni (PPD): “Chi continuerà a utilizzare l’auto penalizzato due volte”
Possibilista ma edulcorata la posizione di Maurizio Agustoni (PPD): “Bisogna capire quale sarà l’impatto finanziario di questa proposta. Di primo acchito mi sembra un po’ eccessiva”, commenta Agustoni, secondo cui bisogna considerare anche il fatto che non aiuterà quelle persone che sono costrette a usare l’auto per la loro attività professionale. “In questo caso verrebbero colpiti due volte: la loro benzina continuerebbe a costare uguale e con le loro imposte dovranno finanziare abbonamenti arcobaleno a prezzi estremamente contenuti”. Per Agustoni bisognerebbe eventualmente valutare se non sia possibile prevedere degli abbonamenti a breve durata in modo che l’impegno finanziario del Cantone sia più contenuto. Su una cosa però è certo. “Occorrono aiuti più strategici e strutturali, che possono essere messi in campo solo dalla Confederazione”.
Morisoli (UDC): “È una battuta?”
Categorico Sergio Morisoli (UDC), che non approva per nulla questa iniziativa. “Spero che sia solo una battuta. Il conto lo pagherà ancora il cittadino. I deficit del trasporto pubblico sono pagati dal Cantone e quest’ultimo deve poi rifarsi sui contribuenti. Non è una misura che va ad alleviare il costo della vita ai cittadini. Semmai bisogna agire sul carburante e insistere con Berna”.
Caverzasio (Lega): “E chi paga?”
Sulla stessa onda Daniele Caverzasio. “La differenza poi chi la mette: le FFS o ancora il contribuente ticinese?”, rilancia il capogruppo della Lega. “Se vogliamo sgravare i prezzi dei carburanti, deve intervenire Berna o altrimenti deve pagare il contribuente ticinese. La proposta, dunque, mi lascia un po’ perplesso”.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata