
"Non condividiamo il continuo assillo riguardo le aperture domenicali, come se fossero la panacea ai problemi che il commercio al dettaglio sta affrontando". Con queste parole i gerenti del negozio Apollo di Lugano, rispondono alle dichiarazioni rilasciate negli scorsi giorni a Ticinonews da Lorenza Sommaruga, presidente di Federcommercio Ticino, secondo cui i commercianti "devono sentirsi sempre più liberi di proporre i propri prodotti nelle giuste occasioni, quando il consumatore ne ha la necessità. Quindi sentirsi liberi di vendere e aprire i propri negozi è un aspetto molto importante e da non sottovalutare". Affermazioni rilasciate nell'ambito di un primo bilancio sulle aperture domenicali nel periodo prenatalizio.
"Aperture utili solo a una parte della categoria"
Nella presa di posizione il gestore dell'attività luganese afferma che "le aperture domenicali sarebbero utili solo a una parte dei commercianti, in particolare ai negozi della grande distribuzione o a chi fa parte di una catena". Nelle città "aprire la domenica avrebbe senso solo per pochi commerci, disposti in zone molto centrali. Persino a Lugano il cambiamento potrebbe essere sensato solo per alcuni negozi, disposti in pochissime vie. Proprio quelli che solitamente fanno già parte di grandi catene". Questo perché "ragionano con dinamiche di profitto molto diverse rispetto ai negozi singoli".
"Crea costi aggiuntivi"
Nella presa di posizione viene anche fatto un esempio pratico. "Se un negozio è aperto cinque o sei giorni alla settimana per nove ore con un organico di tre persone (almeno due presenti durante l'apertura), come si potrebbe aggiungere un altro giorno lavorativo con lo stesso organico, mantenendo costante la presenza del personale?" si chiede il gerente dell'Apollo, che a Ticinonews spiega come in passato abbia provato ad aprire alcune domeniche, quelle del periodo natalizio, "ma non ho mai avuto una risposta sostanziale da parte della clientela". Inoltre, aggiunge, "aprire la domenica è impegnativo per un negozio singolo, poiché vengono creati costi aggiuntivi e si toglie un giorno di riposo al personale". Questo perché "un negozio singolo non può permettersi di assumere del personale in più solo per aprire la domenica". A questo ragionamento "vanno aggiunti i veri problemi del settore: i negozi sono infatti obbligati per contratto collettivo al continuo adeguamento dei salari a fronte di margini di guadagno sempre più bassi e contestuale aumento della concorrenza che non deve osservare queste regole". Inoltre "ottenere un adeguamento degli affitti, di partenza assai elevati, è spesso difficile".
"Non serve a niente"
Anche Luciano Fadani, direttore dell'Albergo Pestalozzi, pensa che "le aperture domenicali non servano a niente". "I nostri clienti - ci spiega - vengono a Lugano per vedere il lago, per fare un giro in montagna, per andare al parco o mangiare bene, ma non vengono qui per fare shopping. Per questo vanno in Italia o nel Mendrisiotto, dove ci sono i centri commerciali".