
L’anno viticolo 2024, contraddistinto da intense pressioni meteorologiche durante la fioritura, che hanno favorito lo sviluppo della peronospora, e da abbondanti piogge a metà vendemmia, che hanno fortemente penalizzato il raccolto, è risultato “uno dei più difficili registrati fino ad oggi”. È quanto si legge nel rapporto congiunto di Dfe e Interprofessione della Vite e del Vino Ticinese (IVVT). I quantitativi delle uve Merlot conferite riflettono quest’annata "e sono pertanto inferiori del 12,85% rispetto al 2023 e del 16,57% se paragonate alla media decennale".
Alcune cifre
Nella Svizzera italiana la vendemmia 2024 ha prodotto 5'222’396 chilogrammi di uva, di cui 4'114'206 kg di Merlot con una gradazione media di 21.30 Brix (88.78°Oe) e 373'044 kg di Merlot annunciato per la vinificazione in bianco (Blanc de Noir BdN).
La meteo
L’estate è stata più calda del normale, con un’ondata di calore molto lunga tra luglio e agosto. Le precipitazioni sono state nella norma ma con variazioni locali, più elevate nel Mendrisiotto e inferiori nel resto del cantone. Il mese di agosto è stato generalmente molto più secco del consueto, soprattutto nel Sottoceneri. Il soleggiamento "è stato più elevato nei mesi di luglio e agosto, deficitario in giugno e settembre". Nel complesso, il periodo aprile-settembre (quello vegetativo della vite) è stato caratterizzato da precipitazioni variabili e sia in primavera che in estate si sono verificati diversi eventi che hanno apportato localmente cospicue precipitazioni e frequenti grandinate. Il mese di settembre si è poi rivelato particolarmente nuvoloso e in alcune zone, come il Luganese, ancora molto piovoso.