
L’azienda Alcar Ruote SA, che produce cerchi in acciaio nella sua sede a Manno, ha aperto oggi una procedura di consultazione con la propria rappresentanza del personale “nell’ambito di una pratica di licenziamento collettivo”. A detta della direzione il motivo è legato alla crisi del settore automobilistico e la conseguente perdita di fatturato. Ma nella vicenda, spiegano i sindacati OCST e UNIA, gioca un ruolo anche un accordo contrattuale, che i dipendenti non sono disposti a rinnovare.
Cosa prevede l'accordo
L’intesa prevedeva delle deroghe al contratto collettivo di lavoro, spiega il sindacalista OCST Marco Cirronis. “Stando alla direzione erano delle misure atte a mantenere il sito produttivo a Manno. Di conseguenza era una deroga al contratto di lavoro al regolamento aziendale. L’accordo è sempre stato presentato alla rappresentanza del personale e successivamente votato da ogni singolo dipendente a scrutinio segreto”. In questo contesto erano comprese anche delle riduzioni salariali, conferma il sindacalista. “Si parla di accentuata flessibilità lavorativa (per esempio 32 ore alla settimana). C'erano anche delle deroghe in funzione del rapporto di cambio franco-euro”.
Unia contesta la procedura di licenziamento collettivo
Il sindacato Ocst, all’epoca, aveva partecipato alla negoziazione di questo accordo, in scadenza il 30 giugno 2023. Unia lo aveva rifiutato e oggi contesta la procedura di licenziamento collettivo, che riguarda 97 dipendenti. “Da quando lavoro al sindacato è la prima volta che vedo una cosa di questo tipo”, commenta Vincenzo Cicero di Unia “Gli hanno dato il nome di licenziamento collettivo, ma in realtà la volontà dell'azienda è quella di abbassare i salari. È forse l'unica azienda in Svizzera che in quasi 10 anni ha un accordo di riduzione del salario in funzione del tasso di cambio. Vengono abbassati i salari fino al 10%. I lavoratori lasciano sul piatto tra i 300-400 franchi e questa volta hanno rifiutato. E l'azienda cosa fa? Licenzia tutti, per poi convocare individualmente i lavoratori e sottoporre loro un contratto di lavoro con un salario tra i 300-400 franchi più basso”.
I prossimi passi
Prossimamente, il sindacato incontrerà il personale per capire la volontà di Alcar Ruote. “Settimana prossima ci saranno incontri con le commissioni del personale. Poi dovremo capire cosa vuole concretamente fare l'azienda”, aggiunge Cicero. Unia promette battaglia e parteciperà alla fase di consultazione, a cui prenderà parte anche Ocst. L’obiettivo dei sindacati è di evitare di arrivare al licenziamento collettivo.