Giudiziaria
Accusata di essere falsa invalida, rinviata la sentenza: quanto era invalida?
©Gabriele Putzu
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Filippo Suessli
8 mesi fa
Il giudice Amos Pagnamenta si è detto non pronto a emettere una sentenza, l’Ufficio dell’assicurazione invalidità dovrà valutare l’effettiva invalidità della donna.

La 63enne che ha lavorato per anni nella ristorazione nel locale gestito dal marito nonostante fosse invalida al 100% dovrà aspettare ancora per sapere se ha commesso una truffa o meno. Questo perché il giudice Amos Pagnamenta ha rinviato il procedimento, mancando un atto: una valutazione da parte dell’Ufficio dell’assicurazione invalidità sull’effettivo grado di invalidità alla luce di quanto emerso durante il processo.
Toccherà quindi all’AI rifare le proprie valutazioni poi si potrà tornare in aula e decidere se la donna ha effettivamente truffato o meno l’invalidità per i 350mila franchi di cui è accusata, per cui il procuratore pubblico Daniele Galliano aveva chiesto una condanna a 16 mesi sospesi. Il difensore Sebastiano Pau Lessi aveva invece invocato l’assoluzione.

Il processo

Ricordiamo che il processo, iniziato lo scorso 7 ottobre a Lugano, doveva fare luce su ciò che faceva veramente la donna nel ritrovo pubblico del Luganese. Il giudice Amos Pagnamenta, nell’interrogatorio dell’imputata ha più volte chiesto alla donna se quello che faceva nel locale non fosse il mestiere di cameriera. “No, una cameriera non può smettere quando vuole”, ha risposto la donna. Tra le colpe della donna anche quella di aver negato sui formulari di aver praticato alcuna attività, anche volontaria. “Non ho neanche capito bene il formulario”, ha spiegato. “Io sono un rottame, cos’altro dovevo scrivere?”.