Ticino
A Chiasso la convivenza con i migranti si fa complicata
Redazione
2 anni fa
Sono una cinquantina gli interventi ogni mese legati ai richiedenti l’asilo. La Polizia è sempre più sottopressione, mentre nella popolazione e fra i commercianti cresce il malcontento.

A Chiasso la convivenza con gli ospiti del centro federale d'asilo è sempre più complicata. Lo sa bene la Polizia comunale, chiamata quotidianamente a intervenire. Dall’inizio dell’anno sono già state effettuate circa 300 operazioni legate ai richiedenti l’asilo. Una situazione di disagio che ha attirato l’attenzione anche della stampa d’oltralpe e che viene confermata dal sindaco Bruno Arrigoni. "Negli ultimi mesi abbiamo avuto qualche problema con i migranti sul territorio. Sono delle piccole cose, che però nell'insieme cominciano a dare fastidio e che secondo noi non bisogna sottovalutare". Si tratta perlopiù di piccoli reati - come furti, spaccio e minacce – che sono difficilmente perseguibili, puntualizza il sindaco. "Chi viene preso dalla polizia durante dei furti, viene riportato al centro asilanti e il giorno dopo è di nuovo in giro. C'è una certa frustrazione da parte della polizia. E dall'altro passa un messaggio sbagliato". Il sindaco fa poi un altro esempio: “Durante Festate è stata fermata una persona in stato di ebrietà, che dava fastidio ai passanti ed è stata riportata al centro. Mezz'ora dopo era ancora in giro. È una situazione che non va bene. Come autorità ci sentiamo quasi 'presi in giro'".

In cerca di soluzioni

Che qualcosa a Chiasso in tema di migrazione non funzioni più è opinione anche dell'ex sindaco Moreno Colombo, che di recente ha consegnato una petizione a Berna per chiedere un intervento immediato da parte della Segreteria di Stato della migrazione (SECO), e del deputato Stefano Tonini (Lega), secondo cui la convivenza fra residenti e migranti è sempre più complicata. "Nel Mendrisiotto, ma soprattutto a Chiasso, l'aria è molto calda e la gente ha paura. Una situazione legata alla politica federale, che vuole accogliere tutte e tutti, senza i dovuti controlli”, spiega Tonini, che per far fronte a questa situazione propone un’idea drastica, nonostante il tema sia di competenza federale. “Se un richiedente l'asilo commette un reato, deve essere punito e rispedito nel suo paese. Attualmente, se commettono uno o due reati, non succede nulla”.

Vietare l’alcol nelle piazze

Ugualmente drastici - ma in altro modo - alcuni consiglieri comunali PLR, che qualche giorno fa attraverso un’interrogazione hanno chiesto al Municipio di vietare il consumo di alcol in tutte le piazze e su tutte le panchine del comune. “Il problema è che queste persone vanno nei supermercati, comperano alcolici, vanno in piazza e fanno solo quello”, ci spiega la prima firmataria Alessandra Medici Bianchi. “Sappiamo che tramite l'interrogazione non eliminiamo il problema, ma dobbiamo parlarne e mostrare che c'è. Un problema di cui dovrebbe prendersi a carico anche il Cantone e la Confederazione. Se continuiamo a stare zitti, non si muoverà niente".

Patti non rispettati con Berna

Una soluzione era già stata presa a suo tempo per i parchi della città, benché complicata da far rispettare. Così come non sono state rispettate - lamenta Bruno Arrigoni - le rassicurazioni a suo tempo date da Berna.  "Ci era stato comunicato dal Consiglio federale che al massimo ci sarebbero state 350 persone richiedenti l'asilo. Siamo arrivati a superare le 600 unità. Non è quello che è stato concordato nei patti e questo crea delle difficoltà".