Svizzera
“Suisse Secrets”, anche la Finma se ne occupa
Immagine CdT
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Keystone-ats
3 anni fa
L’autorità federale di vigilanza è in contatto con Credit Suisse in questo contesto, ma non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito. Già in passato ha vigilato sul rispetto delle norme sul riciclaggio di denaro della banca

Anche l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) si sta occupando degli “Suisse Secrets” e di Credit Suisse. Secondo le rivelazioni di un pool internazionale di giornalisti la banca avrebbe accolto per anni fra i suoi clienti dittatori, presunti criminali di guerra trafficanti di droga e di esseri umani. L’istituto respinge gli addebiti. La FINMA è a conoscenza degli articoli di stampa ma non commenta le singole notizie diffuse dai media, ha affermato il suo portavoce Tobias Lux stamane all’agenzia AWP. “Possiamo comunque confermare che siamo in contatto con la banca in questo contesto”, ha aggiunto Lux.

Già due procedimenti aperti nei confronti della banca
Il rispetto delle norme sul riciclaggio di denaro è stato per anni al centro delle attività di vigilanza della FINMA. Quest’ultima ha per esempio concluso due cosiddetti procedimenti di esame approfondito (”enforcement”) nei confronti di Credit Suisse nell’autunno del 2018. Nel primo caso, il “comportamento scorretto” del numero due bancario elvetico era correlato a presunti casi di corruzione concernenti la Federazione internazionale di calcio (FIFA) nonché i gruppi petroliferi brasiliano Petrobras e venezuelano PDVS. Secondo le informazioni fornite dalla FINMA all’epoca, il secondo caso riguardava un’importante relazione d’affari che la banca aveva intrattenuto con una persona politicamente esposta (PEP), la cui identità non era stata rivelata. “La banca non ha adempiuto in maniera sufficiente ai propri obblighi di diligenza per quanto concerne l’accertamento, la plausibilizzazione e la documentazione”, aveva precisato la FINMA. Quest’ultima sottolineava che dal 2015 Credit Suisse ha adottato diverse misure per rafforzare la propria conformità fiscale (”compliance”) e la lotta contro il riciclaggio di denaro. Malgrado i miglioramenti “alcuni dei quali sostanziali”, la FINMA aveva comunque ordinato ulteriori misure supplementari al fine “di ripristinare la situazione conforme” e nominato un incaricato per esaminarne l’attuazione.

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