Svizzera
SISA contro la revisione della Legge sul servizio civile: “Un attacco al diritto all’obiezione di coscienza”
Redazione
5 ore fa
Il Sindacato SISA denuncia la riforma come uno smantellamento del servizio civile e annuncia il sostegno a un referendum per bloccare la nuova legge.

Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) si oppone duramente alla recente revisione della Legge sul servizio civile, approvata nei giorni scorsi dal Parlamento svizzero. In un comunicato stampa, il sindacato definisce la riforma un vero e proprio “smantellamento” del sistema, che minaccia un diritto costituzionale fondamentale: l’obiezione di coscienza. Tra le misure più controverse introdotte dalla revisione vi è la riduzione del numero massimo di ammissioni al servizio civile e l’inasprimento delle condizioni per il passaggio dalla scuola reclute al servizio alternativo. Secondo il SISA, queste modifiche rappresentano un tentativo deliberato di ostacolare l’accesso al servizio civile, colpendo chi, maturando un conflitto di coscienza, cerca un’alternativa all’ambiente militare.

Allarme militarismo: una deriva preoccupante

Nel suo comunicato, il SISA esprime profonda preoccupazione per quella che definisce una “deriva militarista” della Svizzera. Il sindacato denuncia il rafforzamento dell’esercito, l’ipotesi di estendere l’obbligo di leva alle donne e l’aumento del budget militare. Tali scelte, secondo il SISA, minano la tradizione neutrale del Paese e rischiano di allontanarlo dal suo storico impegno per la pace e la diplomazia. Il sindacato sottolinea inoltre la mancanza di volontà politica nel creare reali alternative al servizio militare, nonostante le numerose segnalazioni, anche raccolte dal SISA stesso, di situazioni problematiche nelle caserme. Nonnismo, abusi e ambienti ostili sono, secondo il sindacato, ancora troppo diffusi e ignorati dalle autorità.

Un’opportunità formativa da difendere

Per il SISA, il servizio civile non è solo un diritto da tutelare, ma anche uno strumento prezioso di formazione e crescita per i giovani. In un momento storico in cui i settori sociosanitario e assistenziale soffrono di gravi carenze di personale, la riduzione dei civilisti rappresenterebbe un colpo durissimo a servizi già sotto pressione, anche a causa dell’invecchiamento della popolazione e dei tagli strutturali. Da oltre vent’anni il SISA è attivo nella difesa concreta del diritto all’obiezione di coscienza, attraverso lo sportello gratuito “SOS RECLUTE”. Questo servizio ha aiutato numerosi giovani a lasciare l’esercito dopo aver vissuto esperienze negative o maturato una riflessione personale. Con la riforma, queste possibilità vengono ora messe seriamente in discussione.

Verso il referendum: il SISA si mobilita

Per contrastare la nuova legge, il SISA annuncia il proprio impegno nel sostenere la raccolta firme per il referendum popolare che mira ad abrogare la riforma. “Non ci stiamo – si legge nel comunicato – continueremo a difendere con forza il servizio civile e il diritto all’obiezione di coscienza”. Una battaglia che il sindacato promette di portare avanti con determinazione.