
Durante la sessione autunnale appena conclusasi, il Parlamento ha approvato una serie di importanti riforme e modifiche legislative che toccano diversi ambiti: dal lavoro ridotto e l'energia alla protezione dei minori, al servizio civile, passando per finanza e relazioni internazionali. Ecco le principali decisioni. Tra le riforme più attese figura l'estensione da 18 a 24 mesi del lavoro ridotto per le aziende in difficoltà. La riforma, adottata anche alla luce dei dazi Usa, è stata dichiarata urgente. Entrerà quindi in vigore già domani. Via libera anche alla revisione della Legge sull'energia per accelerare 16 progetti idroelettrici, tra cui Sambuco (TI) e Chlus (GR).
Educazione e servizio civile
Affrontando una modifica del Codice civile, le Camere hanno stabilito che sberle, minacce e umiliazioni non devono più rientrare nell'educazione dei genitori. In caso di difficoltà educative, potranno rivolgersi a consultori istituiti dai Cantoni. Adottata la revisione legislativa che mira a rendere più difficile l'accesso al servizio civile. Sei le misure previste: minimo di 150 giorni di servizio; fattore 1,5 anche per i sottufficiali e gli ufficiali; nessun impiego che richieda studi in medicina; nessuna ammissione per i membri dell'esercito con zero giorni di servizio residui; obbligo d'impiego annuale a partire dall'ammissione; obbligo di terminare il periodo d'impiego di lunga durata entro l'anno civile successivo al passaggio in giudicato della decisione d'ammissione se la domanda è presentata durante la scuola reclute.
Alcune novità
Tra le novità c'è la modifica sulla decorrenza dei termini: se una disdetta, una decisione di autorità o una sentenza giudiziaria viene recapitata per posta di sabato o durante il fine settimana, il termine inizierà a decorrere dal primo giorno feriale successivo, cioè dal lunedì. Nella sessione autunnale, consiglieri nazionali e "senatori" hanno adottato la raccomandazione di voto per tre iniziative popolari. Hanno in particolare respinto l'iniziativa "200 franchi bastano!". Il canone radio-TV non resterà tuttavia a 335 franchi: il Consiglio federale ha già annunciato il suo abbassamento a 300 e l'esenzione le imprese con fatturato IVA fino a 1,2 milioni. "No" anche all'iniziativa "per un fondo per il clima", che domanda l'istituzione di un fondo per sostenere, con investimenti miliardari, i progetti in ambito climatico.