Lino Terlizzi, giornalista economico, traccia un bilancio della 54esima edizione del WEF. "La Svizzera ha una sua competenza nell'intervenire a Davos, sia sul versante della politica sia su quello economico".
Dopo cinque giorni di incontri e conferenze, termina oggi la 54esima edizione del WEF. Un vertice in cui si è spaziato su vari argomenti, dalla geopolitica all’economia, dalla tecnologia alla crisi climatica. Sul palco sono andati in scena diversi ospiti illustri, che hanno portato la loro visione dell’attuale situazione mondiale. Con Lino Terlizzi, giornalista economico, tracciamo un bilancio di questa edizione. "La geopolitica ha avuto un ruolo preponderante in questa edizione rispetto a quelle passate, con la guerra in Ucraina e la Crisi in Medio Oriente in primo piano. In questo contesto ci sono stati gli interventi del presidente ucraino Volodymir Zelensky e del presidente israeliano Isaac Herzog". Purtroppo "non sono emersi spiragli in nessun versante. Sono stati tuttavia degli interventi molto seguiti e hanno delineato ancora una volta i contorni di queste tragedie ancora in corso".
Per quanto riguarda l'economia, "c'è un certo consenso rispetto al fatto che c'è un rallentamento dell'economia internazionale", rileva Terlizzi. "Al tempo stesso, rispetto all'anno scorso, la parola recessione compare meno. Ci sono pareri diversi sull'intensità di questo rallentamento. Tranne alcuni paesi singoli, la gran parte delle economie mondiali ha mostrato una resilienza superiore alle aspettative".
Paese ospitante dell'evento, la Svizzera come esce da questo Forum? "Agli occhi del mondo, ne esce bene", evidenzia Terlizzi. "Questo forum annuale è sempre un'occasione visto che tutti i riflettori si accendono sul paese". La Svizzera "ha una sua competenza nell'intervenire a Davos, sia sul versante della politica, con la presenza dei consiglieri federali e molti incontri, sia sul versante economico. Sono molti gli imprenditori, manager, imprese e banche presenti a Davos. Un'opportunità per molti contatti e interventi. E la Svizzera interviene massicciamente al Forum".