Svizzera
Riunione straordinaria oggi del Governo sui dazi Usa
Cdt archivio
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3 giorni fa
L'incontro si terrà nel primo pomeriggio. Comunicazioni sono attese al termine della riunione.

Il Governo federale svizzero terrà una sessione straordinaria oggi, in seguito al ritorno di una delegazione dagli Stati Uniti che ha tentato di convincere l'amministrazione Trump ad abbandonare l'imposizione di dazi punitivi del 39% sui prodotti svizzeri importati negli Usa e in vigore da oggi. "Il Consiglio federale terrà una seduta straordinaria nel primo pomeriggio. Comunicherà in seguito", si legge in un breve messaggio pubblicato su X, mentre non sono trapelati dettagli sugli incontri della delegazione guidata dalla "ministra" delle Finanze svizzera Karin Keller-Sutter. 

Rientrati i consiglieri federali

L'aereo del Consiglio federale con a bordo la presidente della Confederazione e il "ministro" dell'economia Guy Parmelin è atterrato stamattina alle 7.22 all'aeroporto di Berna-Belp, ha constatato un fotografo di Keystone-ATS sul posto. Martedì i due erano partiti per Washington per presentare una nuova offerta ai rappresentanti del governo statunitense e scongiurare all'ultimo minuto l'imposizione dei dazi doganali minacciati dagli Stati Uniti. Ieri hanno incontrato il segretario di Stato americano Marco Rubio. Ai microfoni dell'emittente televisiva svizzerotedesca SRF, la presidente della Confederazione ha dichiarato che "si è trattato di un incontro molto positivo" e di "uno scambio di temi e di interessi comuni molto amichevole", senza comunque rivelare alcunché sul contenuto.

Scattano i dazi, Trump: "Miliardi affluiranno negli Usa"

Nel frattempo, l'ora X è arrivata: sono entrati in vigore alla mezzanotte ora di Washington (le 6 in Svizzera) i nuovi dazi statunitensi sui prodotti di decine di economie mondiali. "Miliardi di dollari, provenienti in gran parte da Paesi che hanno tratto profitto dagli Stati Uniti con entusiasmo, inizieranno ad affluire negli Usa", ha dichiarato Trump sul suo social Truth pochi minuti prima della scadenza. Queste tariffe sostituiscono, per le economie interessate, i dazi del 10% applicati da aprile su praticamente tutti i prodotti in ingresso negli Stati Uniti. Secondo il presidente americano l'obiettivo è riequilibrare gli scambi commerciali tra gli Usa e i suoi partner, che a suo dire "beneficiano" della principale potenza economica mondiale. I "balzelli" scattati oggi rientrano in un ampio intervallo, compreso tra il 15% e il 41%. L'Ue, il Giappone e la Corea del Sud, che sono tra i principali partner commerciali degli USA, sono ora soggetti a un'aliquota di almeno il 15%. Per la Svizzera, lo ricordiamo, si tratta del 39%. Il tycoon ha anche minacciato di imporre dazi del 100% su chip e semi-conduttori dall'estero. "Ma se le aziende costruiranno in America, non scatteranno", ha avvertito il presidente alla Casa Bianca.