
Il Consiglio federale vuole introdurre regole chiare sul limite di velocità di 30 km/h sulle strade principali comunali. I partiti di sinistra e le città parlano di grosse restrizioni. Per l'UDC, il progetto non si spinge invece abbastanza lontano. Partiti e organizzazioni avevano tempo fino a ieri per prendere posizione sulle modifiche proposte dal governo all'ordinanza sulla segnaletica stradale e a quella contro l'inquinamento fonico.
Gerarchia della rete stradale
Il Consiglio federale intende in particolare garantire la gerarchia della rete stradale in caso di riduzione della velocità sulle carreggiate principali. Una perizia verificherebbe che questa condizione sia soddisfatta e che la misura non provochi un traffico indesiderato di aggiramento nei quartieri. Le nuove norme prevedono la protezione della popolazione dall'eccessivo rumore del traffico stradale grazie all'installazione di pavimentazioni fonoassorbenti sulle strade principali all'interno delle località.
Troppe restrizioni
I Verdi parlano di restrizioni su larga scala: la modifica porterebbe a un indebolimento del limite di 30 km/h, "nonostante sia una delle misure più efficaci per migliorare la sicurezza stradale e la protezione dal rumore", scrive il partito nella sua risposta alla consultazione. L'Associazione traffico e ambiente (ATA) è di parere analogo e mette in guardia da conseguenze indesiderate come l'aumento dei costi, una maggiore insicurezza e un incremento del numero di cantieri. La posa e la sostituzione delle pavimentazioni fonoassorbenti comporterà, a suo avviso, un aumento dei lavori stradali e quindi degli ingorghi.
Troppi costi
Storcono il naso anche i centri abitati: in una lettera aperta di novembre, circa 600 città e comuni hanno chiesto al ministro dei trasporti Albert Rösti di "non limitare ulteriormente il margine di manovra dei comuni". Le basi giuridiche esistenti prevedono già regole chiare per le regolazioni della velocità, hanno dichiarato l'Unione delle città svizzere (UCS) e l'Associazione dei comuni svizzeri in un comunicato congiunto. Entrambe respingono l'obbligo di installare pavimentazioni fonoassorbenti, che comporterebbe notevoli costi aggiuntivi per le città, afferma l'UCS nella sua risposta alla consultazione. Critiche anche da parte della Lega svizzera contro il rumore. La revisione renderebbe più difficile la riduzione della velocità, che è una misura efficace e comprovata per diminuire il rumore, afferma in un comunicato diffuso ieri, aggiungendo che queste misure limiterebbero inutilmente il margine di dei Cantoni e dei Comuni.
Motivazioni ideologiche
Anche il Centro sottolinea che l'autonomia dei Comuni deve essere preservata. Complessivamente però il partito sostiene le modifiche. A suo avviso, in molti casi l'introduzione delle zone a 30 km/h è motivata più dall'ideologia che da un'analisi proporzionata delle esigenze del traffico e della sicurezza, il che porta a una loro estensione su larga scala. Però, invece di affidarsi esclusivamente a pavimentazioni fonoassorbenti, il Centro chiede che vengano esaminate anche misure alternative, se possibile più economiche ed efficaci, in particolare nelle regioni montane o nelle aree in cui la durata di tali pavimentazioni potrebbe essere problematica. Anche il Touring Club Svizzero (TCS) accoglie con favore l'orientamento della revisione e la proposta gode del sostegno del pubblico, ha affermato l'associazione in un comunicato.
Per l'UDC non è abbastanza
L'UDC approva "in linea di principio" il progetto, ma non lo ritiene sufficiente e chiede una serie di adeguamenti per evitare quella che definisce "l'insidiosa introduzione di un limite generalizzato di 30 km/h dalla porta di servizio". In particolare, il partito vuole limitare la riduzione della velocità sulle strade principali a un massimo di otto anni, o introdurre disposizioni per garantire che non vi siano ostacoli artificiali come fermate di autobus nella corsia di marcia o restringimenti della carreggiata.
