Estremismo
Rapporti con l'estrema destra, presidente UDC Winterthur lascia incarico
Foto Udc Svizzera
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La presidente della sezione dell'Udc di Winterthur ha annunciato le sue dimissioni dopo lo scandalo legato alla sua collaborazione con due esponenti di Junge Tat. Le testate d'oltralpe parlano di un tentativo d'avvicinamento del movimento al partito democentrista.

Il movimento di estrema destra Junge Tat, dopo l'intervento di ieri a Bellinzona, continua a far discutere. La candidata Udc al Consiglio nazionale Maria Wegelin ha deciso di lasciare la direzione della sezione democentrista di Winterthur in seguito alla rivelazione da parte del Sonntagsblick dei suoi rapporti con Junge Tat. Wegelin aveva infatti precedentemente incaricato due attivisti del gruppo di estrema destra di sostenere la sua campagna elettorale sui media.

La presa di distanza della sezione di Winterthur

Wegelin ha deciso in accordo con la direzione del partito di lasciare l'incarico fino a un'assemblea straordinaria convocata per fine ottobre, si legge in una nota. Nel comunicato l'UDC di Winterthur afferma di non tollerare "in alcun modo" gruppi o atteggiamenti estremisti, "estremismo di destra compreso".
In dichiarazioni apparse sulla Neue Zürcher Zeitung a metà settimana, la politica dell'UDC ha affermato che non aveva mai sentito parlare del gruppo "Junge Tat" al momento dell'attribuzione del mandato ai due attivisti, che peraltro hanno precedenti penali per discriminazione razziale.

Un rapporto controverso

Il caso di Wegelin sembra non essere isolato. Il fondatore di Junge Tat avrebbe infatti progettato dei manifesti per i giovani Udc del canton Turgovia, di cui farebbe anche parte. Lo stesso ragazzo, riferisce sempre il Blick, era stato espulso dall'Università di Zurigo nel 2020 per aver urlato "Heil Hitler" durante una lezione a distanza, ciò che gli è valso anche una condanna per odio razziale e la confisca delle armi di cui era possessore. La sezione giovanile dell'Udc turgoviese ha affermato di non essere a conoscenza del passato del ragazzo e di non avere i mezzi per controllare i precedenti di ogni nuovo membro. 
Il rapporto tra Udc e Junge Tat è al momento ancora controverso, riporta la Neue Zürcher Zeitung. Se a Basilea e Berna i democentristi locali hanno preso le distanze dal movimento di estrema destra, la sezione zurighese del partito ha fatto propria la rivendicazione del divieto delle letture ai bambini sul tema dell'inclusività, letture a cui erano presenti anche delle drag queen. Nell'anno in corso si sono inoltre moltiplicate le presenze di esponenti di Junge Tat ad eventi Udc, come a Küssnacht o alla Swiss Life Arena di Zurigo, riporta sempre Nzz.

Un movimento pericoloso

Il gruppo "Junge Tat" è sotto osservazione dall'Ufficio federale della polizia (Fedpol). Contro i suoi membri sono in corso diversi procedimenti. L'organizzazione, di stampo neonazista, ha fatto parlare di sé nel week-end anche in seguito all'affissione ieri di un grande striscione a Castelgrande a Bellinzona con la scritta "Migranti a casa!".